Grazie a tutti, con tutto il cuore, è stata (tanto per cambiare) una bellissima serata. Non so da dove cominciare. Per la prima volta ho cantato in pubblico la canzone scritta per Daniele Bevar, ed è stato qualcosa di strano, perché lui c’era, l’immagine di quei tempi e l’immagine che ne ho ora, con tutti i sentimenti legati a lui ed i pasticci che ho combinato in una vita di disorientato affannarsi. Rivedere Paola Greganti è stata una grandissima emozione, ed è stato bello vederla insieme ai bambini che eravamo, con Vittorio Coronati, Cleopatra Artword, Emilia Finizia. Ho finalmente potuto abbracciare Michael, il papà di Michela Cohen, e c’erano tantissime persone stupende, alcune delle quali, come Massimo de Cristofaro, non avevo mai avuto la gioia di incontrare personalmente. Martin Clausen ed Hartmut Retzlaff mi hanno fatto un grande piacere, e sono stato orgoglioso di poter cantare davanti a loro due pietre miliari della musica tedesca. Stefano Bibbolino è un fratello, con cui a suo tempo avevo imparato a suonare la chitarra, e poterlo abbracciare è stato commovente. Poi Claudio Chioccarello, Francesco Codacci-Pisanelli, tantissimi altri. Simone Coccia, senza il quale non saprei più se poter suonare o no. E la mia famiglia, le persone che amo di più, e che danno un senso a tutto questo. Accompagnare Edo per mano nel buio del backstage fino a vedere i suoi occhi spalancati dalla meraviglia sul palco è un dono indimenticabile. Quanto a Sara Buzzurro, Michela Cohen e Sara Nasorri, voi sapete, io so. Eravate belle da far piangere, come sempre. La vita è una cosa meravigliosa, ed io sono un ragazzo fortunato. Fortunatissimo. Grazie di nuovo, con affetto profondo.

Lascia un commento