Il fatto che sia necessario scrivere un post per spiegarne un altro significa, da un lato, che la varietà di lingua italiana che uso, è sconosciuta a molti, che fanno difficoltà a capirla, e me ne scuso. Dall’altro che, per chi legge, non sia tanto importante la sostanza di ciò che scrivo (che viene travisata o ignorata) quanto la necessità di dar sfogo agli istinti più violenti. Quindi. Flavia Pipornetti, dici che scrivo boiate e che politicamente ho detto uno sfondone, immaginando che alle prossime elezioni l’asse del centrodestra verrà elettoralmente smantellato. La parola “politicamente”, in questo contesto, è fuori luogo. Forse ho torto, ma non politicamente, perché politicamente Berlusconi chiede un voto CONTRO il M5S e non può politicamente candidarsi insieme ad un partito che ci farà il governo insieme, senza tradire il mandato degli elettori. Marcello Fusi, concordo su alcuni punti. Questa decisione di Mattarella porterà i Grillini a stravincere le prossime elezioni ed è stata (a mio avviso) un errore strategico. Un grave errore strategico. Ma non credo che il suo sia un atto di servilismo nei confronti dell’Unione Europea, quanto un atto di profonda ostilità verso i comportamenti dei due partiti che costituiscono la maggioranza. Di più non ho detto. Ma ho ricordato una questione fondamentale della politica, che non è gridare come gorilla o piagnucolare come papere, ma ottenere risultati attraverso il compromesso. Non ho nemmeno detto di essere contrario alle tesi del Prof. Savona, perché non so esattamente cosa intenda fare, e quindi su di lui NON HO SCRITTO NULLA, coerentemente. Dico solo che, se fossi stato io un leader della Lega, avrei lasciato nominare l’On. Giorgetti ministro, ed avrei nominato il Prof. Savona Vice-Presidente del Partito con delega alla gestione della politica economica. In quel modo Savona avrebbe avuto addirittura più peso. La politica non è il calcio, non si vince lo scudetto, ma si ottengono dei risultati. Andreotti diceva: vincere sei a zero è un suicidio, in politica bisogna sempre vincere due ad uno e dichiarare di essere stati fortunati. Vladimir Spirito, tu hai non solo delle idee, ma delle paranoie importanti. Non ho espresso alcun giudizio sulle idee del Prof. Savona, perché non ne ho uno. Confesso di essere refrattario all’idea di uscire dall’Euro, che mi sembra ancora più complesso di una possibile uscita dalla UE. Quanto al muro che la Lega ha di fronte, quando si presenta a Bruxelles, è legato al comportamento infantile di Salvini, che da parlamentare UE non è MAI andato nelle commissioni di cui era membro e poi si recava lassù in sede di voto ad insultare i propri colleghi di commissione. L’Europa disprezza i leghisti grazie all’esperienza che ha fatto dei loro comportamenti. Dopodiché, come al solito, Vladimir, insulti me per ciò che non ho detto e non ho scritto, e nemmeno capisci ciò che ho sotteso. Mattarella ha sostenuto che Savona è la causa dello spread e della caduta delle borse. L’ha detto Mattarella, non io. La mia opinione l’ho detta più volte: la crescita dello spread è (temo) una tendenza pilotata che ha come obiettivo agire antidemocraticamente sul governo italiano, in modo paragonabile alla linea tedesca in Grecia. A questo proposito, come scrivo da quasi dieci anni. il Prof. Savona ed io la pensiamo esattamente ALLO STESSO MODO. Ma allora, se si è persone serie, ci si va a battere a Bruxelles (come del resto fanno, molto seriamente, i Grillini). Non si bercia a Cologno Monzese, evitando poi il confronto con i partner internazionali perché ci si sente piccoli ed inadeguati ad uscire dal tepore avicolo della Via Gluck. Dopodiché ci sono altri che mi insultano personalmente e basta, ed è un loro diritto, ci mancherebbe altro. Sostenere di essere lucidi senza accorgersi del fatto che Salvini e Di Maio l’abbiano giocata sporca, è patetico. Qui non era e non è in gioco la politica sull’Euro, che non c’è. Qui era in gioco il fatto che il governo, che era sul punto di nascere, non avrebbe MAI E POI MAI potuto mantenere le promesse fatte, ed è stato meglio seppellirlo sotto il guano di una nuova competizione elettorale. Bravi. Prima promettete il reddito di cittadinanza e poi, quando vedete che sia impossibile (ho scritto: impossibile, non ingiusto, dato che in Germania, da anni, sono coinvolto in un complesso dibattito sullo stesso tema e sono molto più possibilista di molti dei miei colleghi, ma con ben altre premesse…), scatenate la piazza contro Mattarella, e meno male che siamo diventati tutti capponi, che altrimenti qualcuno qui si potrebbe mettere davvero a menare le mani. Quindi, quando ho accusato molti di voi, indirettamente, di essere fascisti, avevo ragione, e lo avete dimostrato a fortiori. Antonio Martines, non mi importa cosa votasse prima la gente che votasse Grillino, oggi. Essere di sinistra è altro, altrissimo, è cosa lontana milioni di chilometri. Lo so che, esteticamente, siete riluttanti nell’accettare l’epiteto di fascista. Che però non è un fatto estetico, come credete voi, ma un fatto politico, che molti di voi confermano nei propri comportamenti ogni giorno.

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