Anche Paul Kantner. Ogni mattina bisogna avere paura a leggere i giornali. Aveva 74 anni, aveva avuto un infarto, non ce l’ha fatta. Credo che la stragrande maggioranza di voi non sappia di chi stiamo parlando. Insieme a Marty Balin ed a Jorma Kaukonen, Paul è stato il fondatore dei Jefferson Airplane, una delle tre band di Bill Graham che nei primi anni ’60 prese parte agli esperimenti con le droghe sugli artisti, esperimenti promossi dalle università californiane. Ma non è per questo che vanno ricordati. Grace Slick, la cantante (ed il grande amore di Paul e di tutti gli altri membri originari della band), è una cantante straordinaria, con uno stile proprio (e che anticipa di molto i Cranberries ed altre brutte copie successive) ed un modo di essere donna assolutamente unico – il solo altro esempio che mi viene in mente è Tamara Danz, di cui vi ho parlato qualche tempo fa. Grace divenne la mamma del primo figlio di Paul, quando la band era già affermata in tutto il mondo ed i suoi membri erano allo stremo. A causa della sua scarsa fedeltà a Paul (in un periodo in cui gli hippies erano atrocemente e dolorosamente promiscui), Jorma Kaukonen e Jack Casady, dopo un breve e faticoso affaire con Grace, lasciarono la band. Grace lasciò Paul per uno degli aiutanti del tecnico del suono – ma Paul rimase. Rimase perché era ormai il punto di riferimento delle altre grandi band West-Coast ed era costantemente avanti, specie con la ricerca di nuovi accordi, nuove sonorità, una ricerca in cui lui e David Crosby erano i più emozionanti e complessi. La traccia di questo è il meraviglioso album “Blows against the Empire”, un disco commovente in cui suonano Paul, i Jefferson Airplane (ormai Starship), i Grateful Dead e Crosby Stills Nash & Young. Un inno alla pace, alla ribellione contro le imposizioni della cultura americana, anticipatore degli U2, della musica irlandese progressive, dei lavori di Robert Fripp e persino Brian Eno. Voi non lo sapete, ma in tutta la musica rock degli ultimi 50 anni, voi avete sentito un frammento di Paul Kantner e di ciò che lui ha insegnato agli altri musicisti – persino nelle orgiastiche produzioni di Todd Rundgren negli anni ’80 e ’90. Stamattina non è morto solo un musicista, ma l’origine di ciò che amiamo e che ci fa sentire simili, quando ascoltiamo una nuova canzone di chicchessia e scopriamo che faceva già parte di noi.

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