Passando dalla zona di Comacchio, qualche giorno fa, mi sono fermato a prendere un caffè ed ho letto il quotidiano locale che annunciava il fatto che nella Provincia di Ferrara oltre il 40% dei cittadini sia in pensione (seppure con un emolumento medio largamente inferiore ai mille Euro mensili). Ferrara sarebbe così al terzo posto della classifica tra le Province italiane, e quindi ha una quota molto più imponente della media – cosa di cui il quotidiano si felicita, perché evidentemente a Ferrara si vive bene, da vecchi. La città capoluogo è bellissima, della sua campagna mi ha stupito il fatto che per legge su ogni mucchio di terra che supera i tre metri c’è una targa con il nome del monte e che per evitare che la gente sbatta contro gli edifici rarissimi che si incontrano in una pianura infinita, gli abitanti colorano le mura in giallo canarino, verde piperita e rosa nonnapapera. Nella pagina opposta il quotidiano scriveva dei costi aggiuntivi che ci sarebbero per lo Stato se si accettassero più stranieri e se si desse natura giuridica alle coppie omosessuali. In prima pagina invece troneggiava lo scandalo dei monumenti censurati per non offendere il Presidente Rohani. Ieri sera ho ascoltato il discorso di Matteo Renzi sul decreto salva-banche. Ed ho messo tutto insieme. I calcoli dell’INPS dicono che, senza crescenti sovvenzioni da parte dello Stato, già nel 2021 non sarà possibile mantenere il sistema pensionistico così come è – ma Renzi e gli altri governi non hanno mai lesinato aiuti, fino ad oggi. Il decreto salva-banche verrà comunque finanziato con un taglio su altri costi dello Stato e con l’aumento delle accise sul carburante. L’orrore che continui ad aumentare vertiginosamente il numero di coloro che vivono “alle spalle” dello Stato, quindi consumando plusvalore senza produrne, è più che giustificato – bisogna essere abbastanza pragmatici per ammetterlo. Se si vede cosa stia accadendo adesso in Grecia, si può facilmente immaginare che ben presto saremo anche noi a quel punto, e che lasciare l’Italia verso il nord diventerà faticoso. Ma ciò che conta di più è il fatto che per il governo Renzi sia una tendenza irreversibile l’idea di finanziare la sopravvivenza del Paese usando i risparmi della gente – tagliando le pensioni, aumentando le tasse indirette, aumentando la pressione sui piccoli commercianti, annunciando che gli stranieri, da noi, saranno ben presto condannati alla fame, che ci sarà un reticolo di difficoltà assurde con lo scopo di scoraggiare chiunque avesse titolo per chiedere soldi allo Stato. Allo stesso tempo gettiamo soldi nelle trivellazioni petrolifere nel nostro mare, pagando miliardi di Euro e di morti per inquinamento per mettere su un’industria che estrae un liquido che rende talmente poco da valere circa un decimo dell’acqua minerale. Sicché per un Presidente iraniano siamo non solo pronti a leccare per terra, ma esageriamo persino con il leccaculismo. Quello porta soldi veri. Ma non lasciatevi turlupinare. La questione vera ed indirimibile è che il Governo Renzi, di provvedimento in provvedimento, ci dice che i risparmi serviranno a far finta di far marciare la macchina ancora per un po’, e che quando questo sarà finito lui non ci sarà più. Sono contrario a celare i monumenti, sono favorevole alle coppie omosessuali, ma ragazzi, qui con tutta questa robetta otteniamo che Renzi continui con la sua gestione folle della cosa pubblica senza che nessuno si accorga di nulla. Del resto, in un Paese in cui l’opposizione è in mano a Berlusconi, Grillo e Salvini…

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