– Si può gioire per il fatto che Francesco Totti abbia segnato il suo 300° gol, il 225° in serie A, ed in questo modo sia divenuto il secondo più grande attaccante di sempre dopo Silvio Piola? Si ha il diritto di commuoversi per questo ragazzetto, il cui fisico smentisce i 37 anni, che dalla borgata ha realizzato il sogni di diventare il simbolo della sua squadra del cuore? E’ puerile ricordare gli anni in cui gli arbitri avevano cercato di mortificare la Roma con degli arbitraggi sconvolgenti e Francesco Totti, prendendo a pallonate i portieri avversari fin da centrocampo, teneva insieme la squadra quasi da solo? Mi si perdona di aver dubitato di lui negli anni dopo il suo gravissimo infortunio e sembrava non poter più tornare quello di prima, per poi dover accettare con allegria che il Totti di poi non ha la stessa brillantezza del ragazzino, ma una voglia ed una bravura tattica difficili da commentare senza retorica? Il calcio è marcio, il campionato largamente deciso a tavolino, anche in questo Roma-Genoa sono successe cose dell’altro mondo – ma Francesco, con la sua apparente ingenuità, con la sua gioia incontenibile, l’allegria del popolano che con un sasso ha colpito la testa del signore feudale, rende tutto umano e giusto. Grande Franceso, grandissimo, unico. Nel corso della mia vita non ci sarà mai più nessuno come te. Immenso, glorioso, simbolo del mondo come dovrebbe essere, Peter Pan e Mago Merlino al contempo, cavaliere della tavola rettangolare, dove regnano l’iniquità ed il tradimento e lui, pulito, esce come un tassinaro dal film di Alberto Sordi con la saggezza che gli ha fatto dire, alla prima domanda dei giornalisti:”Ahò!”. Francesco! Siamo tutti i tuoi indiani. Chi ama il calcio non può non volergli bene. Tanti auguri, ragazzino. Mille di questi istanti.

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