– Che differenza fra noi, i greci e gli spagnoli. In quei Paesi la gente si batte, va in strada, grida la propria rabbia e la propria disperazione. In Italia la gente comincia a suicidarsi. Finalmente la gente comincia a capire che Elsa Fornero e Mario Monti sono due mediocri burocrati bancari, membri di una casta molto più pericolosa di quella dei politici, perché sbaglia, crea disastri, e non paga mai per i propri errori. Ora, in qualità di cosidetti tecnici, questi due personaggi stanno ammazzando il Paese su procura delle banche che lo avevano ferito a morte. Non perché abrogano l’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che era comunque una cosa cui mettere mano, ma perché, come tutti coloro che fanno carriera senza avere meriti, fanno pasticci, non guardano al dettaglio, si contraddicono, non capiscono mai le conseguenze dei loro atti, anche perché eseguono ordini altrui, sono solo esecutori. Ma l’onda lunga di Mani Pulite non è ancora finita. Allora facemmo la cosa sbagliata per un motivo giusto. Il risultato, dopo 20 anni di berlusconismo e manipulitismo, è che gli italiani si suicidano, perché credono che combattere non serva a nulla, perché hanno imparato che le dimostrazioni in piazza sono solo un mezzo per rafforzare il potere che si nasconde dietro le banche, dietro il Governo. Viene al pettine il grande nodo. L’Italia non è mai stata uno Stato sovrano, non siamo mai noi a decidere del nostro destino. le stesse forze che uccisero Enrico Mattei hanno adesso di fronte il risultato pieno. Come a Praga, schiacciata dal giogo della burocrazia bolscevica, ora non resta che togliersi la vita, per lasciare un segno. Non sto qui a insultare. La mia generazione ha perso, canta Gaber. La mia, invece, ha creduto di giocare una partita, ma non era vero. Da laico e democratico ho visto disgregarsi tutto ciò in cui credevo, ma non perché fosse sbagliato, ma perché io, noi, l’essere umano non ha avuto la forza, l’onestà, il coraggio, la possibilità di trasformare la fede nella libertà e la democrazia in un fatto vissuto. Non mi importa più dell’Articolo 18 o della legge elettorale. Che non fossimo una democrazia era stato sancito il giorno delle dimissioni forzate di Silvio Berlusconi – perché in politica si vince con le idee ed il voto, non con le spallate peraltro date da altri. Con la responsabilità. Mi importa della pietà che provo per chi si uccide dopo essere stato annientato dalle forze convergenti delle banche, del fisco, dello Sato e della sua mano assassina chiamata Equitalia. Mi importa di un futuro che non c’è, anche perché non siamo in grado di capire il nostro presente e di far quadrare i conti sul nostro passato. Ora importa una sola cosa: Monti deve andare via. Elsa Fornero deve essere ricordata come l’esempio più infimo e crudele di ciò che i nostri nonni chiamavano la lotta di classe: un’arrogante e stupida snob che fà male alla gente per incapacità, pressappochismo, lealtà a forze altre da quelle cui ha giurato di essere fedele: l’Italia ed i suoi abitanti. Se questo Governo non se ne va con le buone, e non se ne va nemmeno con le cattive, ce ne andremo noi. E’ l’unico modo per fare in modo di dare ragione al capitalismo neoliberista che sta ammazzando il pianeta perché il pianeta si ostina a non funzionare come vogliono loro. Come nei malati terminali di cancro, dopo il rifiuto, la collera, la disperazione, ora sta arrivando la rassegnazione, l’accettazione. O forse no. Ma se esplosione sarà, sarà lontano dai teatrini che inscenano l’opposizione mediatica e parapolitica. Niente Grillo, niente Santoro, niente Sabina Guzzanti. No no, altrove. Come da una pentola a pressione. Devo solo capire dove. avessi studiato un po’ più di fisica…

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