Nella mia presunzione, mi dimentico spesso che le persone che leggono le mie righe di oggi non necessariamente hanno letto o ricordano quelle di mesi o anni fa. Mi riferisco ad un presupposto necessario per comprendere la mia posizione sui Panama Papers. Lo Stato Nazionale, come lo concepiamo noi europei (gli Americani hanno un concetto in parte diverso e molto meno solidale), si riferisce alla cosiddetta Dottrina Bismarck, ovvero all’escamotage ideato dal primo Cancelliere dopo l’unificazione della Germania (1871), per dare ai tedeschi, che tali non si sentivano, un sentimento di appartenenza alla neonata nazione, battendo al contempo il partito socialista, usandone in modo diverso i temi e le rivendicazioni (come amava dire lui: “la politica è la dottrina del possibile”). Lo Stato Nazionale, come ideato da Otto Von Bismarck, doveva ottemperare a cinque funzioni: difendere i cittadini da minacce militari; difendere una giustizia chiara e trasparente e punendo severamente ogni violazione della legge; dando a tutti l’accesso all’alfabetizzazione ed una chance per un’istruzione di livello superiore; dando a tutti accesso alle cure mediche più avanzate, oltre che a programmi di solidarietà sociale come il sistema pensionistico; costruendo un apparato burocratico che faccia funzionare tutto, e istituendo un sistema trasparente di raccolta delle tasse che serva a finanziare appunto esercito, polizia, scuole, ospedali, pensioni e funzioni amministrative dello Stato stesso. Negli Stati Uniti, negli ultimi decenni i Democratici si sono spostati su questo modello, ma i Repubblicani credono che la solidarietà debba essere privata, che ognuno debba farsi il proprio futuro da sé, e che chi non ce la fa o vada a mendicare o muoia, e comunque ognuno si difende personalmente con le proprie armi, la polizia è uno strumento di controllo politico e sociale: non qualcuno che fa rispettare la legge, ma che fa rispettare l’opinione della maggioranza silenziosa, anche in barba alle leggi. Ebbene, gli Stati Nazionali oggi non garantiscono la difesa, non hanno un sistema giuridico funzionante, non garantiscono la scolarizzazione, hanno un sistema sanitario che spesso uccide, non garantiscono pensioni o altri sostegni sociali, ed un apparato dello Stato vessatorio, incomprensibile, ed il cui scopo principale è quello di dare uno stipendio a gente che sostiene elettoralmente un governo nazionale o locale. In una situazione di tale sfacelo istituzionale, l’evasione fiscale non è più un delitto, ma un alibi per spiegare il disastro economico in cui ci troviamo – peraltro falsa. Il fatto che l’evasione fiscale sia quasi necessaria per far sopravvivere l’imprenditoria, e che su questo esiste un consenso ampissimo, rende possibile accettare le operazioni commerciali e finanziarie del crimine organizzato, che usa gli stessi strumenti degli evasori fiscali. I Panama Papers ci fanno vedere una cosa che già sapevamo, e di cui (come diceva Gian Trepp) scrivevamo già 30 anni fa senza che interessasse poi tanto. Ed ora non sarà diverso. Se i dinosauri si estinguono perché non c’è più acqua, un’accurata analisi della diminuzione delle piogge in provincia di Brindisi è giusta, ma irrilevante. Così sono, purtroppo, i Panama Papers. Sono utili a chi ha pensato a questo escamotage come strumento di azione politica. Un qualcuno che non è di destra, non è di sinistra, non è cristiano, ebreo o musulmano, non è né romanista né laziale, ma è uno di coloro che, secondo la benedetta critica marxista, in una fase di sgretolamento del sistema, partecipa all’accumulazione precapitalista usando la forza, la corruzione, la disonestà, il potere.

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