Il mio seggio è a Via Panisperna. Come sapete, faccio fatica a camminare, il dolore alla schiena mi spezza, ma questo è giustamente un mio problema e non è colpa dello Stato o di altri se non mia. Arrivo dalla Toscana e parcheggio in modo da meritare 15 anni senza attenuanti. Fila già fuori, nessuno capisce cosa succeda. Se ne dicono di tutti i colori, anche che in alcuni seggi le schede riportino i nomi sbagliati – non è il caso di Via Panisperna. 37 minuti dopo, stremato, entro nell’edificio e mi metto in fila per il mio seggio – una fila che non si muove. Il Presidente di Seggio non si è presentato, la sua riserva non si trova, e dopo alcune ore un ufficiale dei Carabinieri si è offerto di aprire lui. Ma già al primo votante tutto si blocca, c’è un nuovo sistema con il bollino anti-frode, il carabiniere non sa come funzioni, e mancano i registri dei votanti. Vado a pranzo, la schiena in fiamme. Torno alle tre, la fila è cresciuta. Dopo un po’, dato che mi conoscono (sono tutti miei ex vicini di casa) mi fanno passare avanti. Mi vergogno come un assassino (un assassino si vergogna, oggigiorno?), entro e spiego che ai sensi della Legge 75 e 76 voglio astenermi e rivendico una ricevuta della mia astensione. A parte il Carabiniere, che crede che io stia facendo lo spiritoso, la media d’età degli scrutatori non raggiunge i 21 anni, tutti tranne uno cooptati la mattina stessa. Nessuno capisce cosa io voglia, la gente comincia ad incazzarsi gravemente, un signore mi dà uno spintone, tutti urlano. Il Carabiniere mi esorta, con un sorriso sincero, a non rompere il cazzo: “Dai, nonno, è come un’iniezione, zip e non ci pensi più, tanto qui nessuno conta nulla, non fare il professorino, siamo tutti stanchi e la tua recita l’hai fatta, abbiamo riso tutti”. Gli spiego che è un mio diritto, e lui: “Ma perché, in questa stanza vengono garantiti i diritti di qualcuno? Io dovrei essere altrove, mia moglie minaccia di lasciarmi. Il mio comando mi ha proibito di firmare qualsiasi documento. Stiamo aspettando i registri e facciamo votare senza sapere se i voti sono validi, probabilmente l’intero seggio verrà annullato. Di questi ragazzini, qui, nessuno sa come si deve fare con questo bollino. E tu mi arrivi con la legge 75 e 76? Ma che siamo su Paperissima?” La gente grida sempre più. “Allora non voto”, dico, la schiena mi fa malissimo, in tanti gridano “Vattene affanculo vecchietto dimmerda”. Una signora anziana geme e cade. Le operazioni di voto vengono immediatamente bloccate. Lo so che sono un vigliacco. Me ne sono andato. Non ho votato.

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