– In Germania si dice: Dio punisce i suoi figli dando ascolto alle loro preghiere. Verissimo. Stamattina il Corriere della Sera, nella pagina romana degli spettacoli, mette il mio concerto di stasera accanto a Gabriele Lavia, unendo i due eventi con un unico titolo, Verità e Menzogna. Che bello. Ascoltando Gaber, che diceva: evitare di andare a vedere Gabriele Lavia non solo mi rende più felice, ma anche un uomo migliore, mi sembra tutto un sogno. Ho chiamato mia Papà, che mi ha detto: non andare sul palco ad autoflagellarti. Più o meno le stesse cose che mi hanno detto altri con altre parole. Davvero é questo ciò che sto facendo? Ma se non parto da me e dalle mie debolezze, come faccio ad esprimere in modo credibile la mia rabbia verso altre persone? Una possibile risposta: a nessuno interessa. Possibile, anzi, vero. Almeno finché rimango sul palco della vita quotidiana. Ma nella realtà vera, quella del palcoscenico, per due ore un altro essere umano può essere tentato di scoprire se stesso nel mio dolore, nel mio disorientamento, nella mia rabbia, nella mia inutile speranza e vanità. Lo so bene, devo imparare tutto. Quello di stasera, che per me é un punto d’arrivo insperato, un sogno difficile da credere, é solo l’ennesimo punto di partenza. Per questo, da oggi, la canzone in cui chiedevo scusa a Barbara non la canto più, oramai l’ho detto. Dato che lei non é mai esistita se non nei miei sogni e nell’occupazione che facevo della sua anima vuota e debole, ho fatto ciò che era giusto: chiedere scusa al fantasma, dato che la persona vera, se mai un giorno esisterà, non ricorderà nemmeno della mia esistenza. Ma la canzone d’amore vera, quella per Valentina, quella non smetterò mai di cantarla. Perché chiedere scusa a lei non é autoflagellarsi, ma cercare di far capire a tutti che, vivendo come eterni bambini, facciamo male alle persone che davvero ci amano. E non basta mai dire di aver fatto del nostro meglio, se il nostro meglio non era abbastanza. Papà, io non devo salvare il mondo, ma me stesso. Lo so che io mio ego é più largo del pianeta, e che se non faccio attenzione la mia pancia lo raggiungerà, ma se solo riuscissi a consolarlo ed a spiegargli che va tutto bene, avrei vinto la grande partita con la vita. Mi dispiace, ma io non so giocare per il pareggio. A stanotte, sogni e fantasmi miei, a stanotte

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