Coloro che danno la colpa ai greci del loro indebitamento mi sorprendono, specie quando sono persone estremamente intelligenti e colte come Udo Gümpel. Si arrabbiano, sono scandalizzati, chiamano i membri del governo Greco “fascio-comunisti” con una proprietà di lingua che ascriverei più a passionali semplificatori come Stefano Berruti che ad algidi giornalisti tedeschi. Non mi sembra possibile che costoro non sappiano come è stato costruito quel debito. Forse vale la pena ricordarlo. Gli Stati si finanziano con l’emissione di obbligazioni. Da quando esiste l’Euro, però, la BCE coordina i tassi di queste emissioni. Dal momento che la Germania è un Paese forte, i suoi tassi sono vicini allo zero (niente rischi), mentre quelli greci sono altissimi, a volte intorno al 10% (tantissimo rischio). Chi di voi ha un mutuo comprende perfettamente la differenza. Chi compra i bond greci? Le banche dei Paesi ricchi. Le banche tedesche, che pagano il denaro quasi a tasso zero e possono contare su volumi molto superiori a quelle greche, comprano bond che frutteranno cifre straordinarie. La Grecia non può non emettere i bond, finché non esisterà un bond unico UE – che i tedeschi ovviamente non vogliono. Grazie a questo sistema la Grecia si indebita sempre più, perché da un lato fa fatica a pagare i bond, dall’altra le banche tedesche, francesi, inglesi, italiane etc., con i soldi guadagnati, hanno comprato le società elettriche, di acqua potabile, di trasporto etc della Grecia – che quindi perde in una spirale infinita di volta in volta altre entrate fiscali e proprietà (il che fa volare ancora verso l’alto gli interessi sui bond successivi). (youtube.com/watch?v=57KH8aAOWWo, ma relativamente alla Grecia meglio questo: youtube.com/watch?v=mpNGYoXzMRc) A questo punto arriva la BCE e versa centinaia di miliardi di Euro di prestito a tasso mortale. A chi vanno quei soldi? Ma naturalmente vanno alle banche tedesche, italiane, inglesi, francesi, cinesi, americane che hanno comprato i bond. Non sono i Greci ad essersi ingoiati quei soldi, li abbiamo presi noi con lo stesso meccanismo con il quale da oltre cento anni strangoliamo le economie dei Paesi in via di sviluppo. Ora ci strangoliamo tra di noi. Non ho idea di cosa possa succedere al popolo ed all’economia ellenica, ma mi fa schifo chi, vivendo parassitariamente del loro dolore, li insulta – senza capire che domani potremmo trovarci nella stessa situazione. Questo vuol dire che sarebbe meglio uscire dall’Euro? Purtroppo questa è una domanda ingenua. Dentro o fuori dall’Euro, finché il sistema di relazioni economiche internazionali funzionerà come ora, non c’è scampo per nessuno. Nemmeno per la Germania, carissimo Udo, che del resto sta cercando di ripetere ad Atene ciò che le era riuscito con l’annientamento della Germania Est 25 anni fa. Il capitalismo è finito, perché non può più crescere, ma sopravvive solo mangiando se stesso e mettendo per la strada la sua propria forza lavoro. Per ottenere questo risultato senza una guerra civile deve convincere la gente che la loro povertà sia colpa della gente stessa. Perché mai dovremmo mentire e concorrere a questo massacro disumano? La risposta tedesca è ovvia: per garantire, almeno per un altro decennio, il livello di welfare della Germania per i propri cittadini, pagato con il sangue e la disperazione di africani, sudamericani e greci. Sapete come rispondono coloro cui spiego questo? Che sono un fascio-comunista. Come a dire che ad un medico che ti consiglia di non mangiare cibo avariato tu rispondessi dandogli del ciclista e sperando che si offenda o che ti prenda sul serio. E comunque non si può chiedere l’impiccagione di Tsipras e Varoufakis per un errore commesso da chi ai tempi decise di portare la Grecia nell’Unione Europea e poi nell’Euro. Sarebbe come chiedere la testa di Angela Merkel per gli errori e gli orrori commessi da Helmut Kohl – o forse sto facendo un esempio troppo delicato?

Lascia un commento