Una persona cui tengo molto e non vedo da tempo mi aggiorna, e mi racconta la sua storia triste. Guccini la chiamerebbe “una piccola storia ignobile”, io non me la sento, perché ci sono passato anch’io e mi dispiace tantissimo. Per cui sappiatelo: c’era un tempo in cui pensavo che la disperazione fosse sincera. Falso. Solo il terrore è sincero. La disperazione è sordida e pericolosa, così come chi si sente inadeguato, chi prova soggezione, chi ci mette su un piedistallo. Una persona con le spalle al muro è pronta ad uccidere per un nonnulla. Peggio ancora sono coloro che non hanno una vita propria. Anche questa esperienza l’ho pagata cara. Se ne gliene regali una, ti succhiano via la tua, e cercano di farti schiavo. Una persona che non ha una vita, o che ha bisogno di te, o che è disperata, non può darti nulla, se non manipolazione, e può darti un ingannevole e pericoloso senso di onnipotenza. Il fatto che costui si focalizzi tantissimo su di te non è affetto, è come lo sguardo del serpente prima di attaccare, sta cercando di stordirti. Ma noi insicuri, purtroppo, scegliamo proprio coloro che sono più in basso, coloro che senza di noi soffrono, coloro che ci fanno sentire utili e che ci riempiono di paroline dolci. Poi gli anni passano, e le catene divengono sempre più spesse, più pesanti, impossibili da spezzare. Questa, naturalmente, è la mia esperienza. Non la posso trasmettere. Ognuno di noi deve necessariamente passare per questa punizione, e sperare di uscirne vivo.

Lascia un commento