Grandissimo Cesare Greco, grazie per aver spiegato un concetto complesso con parole tanto semplici ed appassionate: “Ciò che mi indigna veramente non è il comportamento dei pacifisti nostrani, pronti a condannare Israele per le vittime palestinesi spesso scientemente provocate da Hamas stesso, che nasconde armi tra la popolazione inerme se non addirittura negli ospedali e nelle scuole, con la complicità delle NU, e non dicono una parola per le stragi perpetrate dall’IS tra gli stessi palestinesi o si giravano dall’altra parte quando i siriani a Tiro bombardavano Arafat, momentaneamente dimissionato da martire dell’altrui violenza. I pacifisti nostrani hanno dimostrato talmente tante volte, ormai, di essere dei cialtroni ipocriti e falsari da non meritare, insieme ai loro sodali del “politicamente corretto”, alcuna considerazione. Ciò che mi indigna è l’omologazione a questi comportamenti della stampa italiana, infettata dal virus della menzogna, o se preferite della falsa verità. Una stampa che si propone come la caricatura del vero giornalismo libero e in grado di informare, grottesca nella sua autoreferenzialità. Se in questo paese soprattutto i giovani preferiscono leggere le sciocchezze dei social network e l’ignoranza dilaga, è anche per colpa di una stampa percepita come asservita al potere, alle mode culturali, spesso anche sgrammaticata e che considera la verità dei fatti come qualcosa di adattabile agli interessi di moda. In politica ci può anche stare che il fine giustifichi i mezzi, compresa la negazione della verità, ma non è tollerabile in chi si presenta con la pretesa di essere riconosciuto come colui che informa i cittadini per garantirne, attraverso la conoscenza dei fatti, la libertà. Una stampa autoasservita è peggio di una stampa censurata, molto peggio”.

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