È come se fosse crollato un muro. L’ansia, che mi ha attanagliato per tutti questi anni, improvvisamente è scemata. E’ bastato un piccolissimo atto di superbia, segreto, che non ha visto nessuno, ed ecco che moltissime cose sono rientrate nel loro alveo naturale. Sarebbe bello se, di colpo, non avessi più bisogno di andare al di là dei miei limiti, di costringermi a fare cose quasi impossibili, di essere continuamente in competizione con qualcuno. Quando, un milione di anni fa, facevo finta di insegnare il nuoto ai ragazzini, c’era in squadra un bambino straordinario, Massimiliano T, un talento naturale, allenato da mio fratello Mitch (Stefano Seguiti). Massimiliano faceva i 1500 ed era più forte di tutti. Una volta, avendo vinto, alzò la testa e vide che gli altri concorrenti si trovavano ancora dall’altra parte della piscina. Convinto di essersi distratto e di essere ultimo, ripartì a missile per raggiungere in 100 metri coloro che avevano quasi 50 metri di vantaggio. Se non mi ricordo male, doppiò tutti. Io ho vissuto così. E quando non riuscivo a doppiare tutti, allora mi sentivo una merda. Quando mi sentivo una merda, allora facevo cose esagerate e dai risultati terribili, con una fatica improba. E per paura che nessuno si accorgesse della fatica fatta, esageravo ancora di più nel raccontare. Big Fish. Ora sono stanco di correre e di competere, non batterò più me stesso, come mio padre mi ha insegnato a fare. Magari appendo l’angoscia al chiodo e faccio ciò che posso. Magari smetto di avere paura di venire abbandonato – è già successo, e sono ancora in piedi. Magari, conquistando la mia solitudine, imparerò finalmente a farmi compagnia da solo. Ma rimango lezioso e vanitoso, ed ho ancora tante cose da dire e da imparare da voi tutti. La vita è un’avventura meravigliosa. Infinita. Lo diceva mia mamma: finché ci sei, sei eterno, quando smetti di essere eterno, non ci sei più. Puff.

Lascia un commento