Ieri ho lanciato un post che ritengo fondamentale, che contiene una serie di misure indirimibili, necessarie per evitare tragedie e costi miliardari, e che (a mio parere) dovrebbe essere la base irrinunciabile di qualunque Legge Finanziaria. Misure contro le quali si esprimono: PD, LeU, Forza Italia, M5S, Lega Nord, Fratelli d’Italia e Casa Pound. Ho parlato (o ho scambiato email) con rappresentanti importanti di queste sigle. Ritengono la difesa della stabilità idrogeologico delle città, delle ferrovie, delle autostrade, degli uffici pubblici e dei monumenti un “pretesto per non occuparsi della questione democratica” (LeU), una “sciocchezza” (PD), una “operazione demagogica per spostare l’attenzione dalle priorità economiche” (M5S), una faccenda “di cui occuparsi di volta in volta al presentarsi di problemi specifici” (Forza Italia), “qualcosa che avrebbe dovuto fare il PD ed ora non può essere la nostra priorità” (Lega), qualcosa di cui ci occuperemo “quando saremo al governo ad avremo assicurato che l’Italia si occupi prima di tutto degli italiani”. Naturalmente, non ho la pretesa di avere in mano una posizione ufficiale, dato (oltretutto) che questi partiti cambiano opinione, anche diametralmente, a seconda del vento che tira. Ricordo in sintesi le mie priorità: 1) ricostruire ponti che stanno per crollare, aggiustare le strade; 2) sostituire i tubi che permettono che il 40% dell’acqua potabile vada perduta e che il resto sia spesso inquinato; 3) La ricostruzione della rete elettrica nazionale, specie in relazione alle ferrovie; 4) Ricostruire o riparare l’88% delle scuole italiane, che secondo la legge sono inagibili; 5) Il restauro del 91% degli edifici pubblici, che sono a rischio crollo o a grave rischio sismico; 6) Scegliere energie alternative ed abbandonare petrolio e carbone; 7) restaurare e rilanciare Il nostro patrimonio monumentale. Il motivo per cui scrivo, però, non è a causa della cecità dei partiti e dell’opinione pubblica. Sono disperato a causa dell’impossibilità di darvi cifre sicure su quanto ho detto. Quelle che ho citato le ho prese dalla stampa, ed i giornalisti le hanno prese da qualche comunicato stampa più o meno qualificato. Ma in Italia, nonostante una specifica legge del 1996, NON ESISTE un’anagrafe degli edifici pubblici, dei monumenti, dei ponti, delle autostrade e delle centraline elettriche fuori servizio, crollate, in pericolo, sul punto di crollare, inagibili. Esiste una sola statistica di questo tipo. Porta la firma dei ministri Ferruccio Parri ed Ugo La Malfa, appartiene ad un progetto approvato dal Parlamento provvisorio nel 1944 e presentato nel 1946, in un’Italia distrutta dalla Guerra. In calce a quella anagrafe del disastro, Parri e La Malfa, con le casse dello Stato infinitamente più vuote di adesso, avevano trovato i soldi per mettere mano a quel disastro. I documenti di riferimento si trovano nell’Archivio della Fondazione Ugo La Malfa (http://www.archivi-sias.it/inventari/acs/ugo_la_malfa.pdf, pagine 74-75). Ho calcolato veramente in fretta, senza poter essere veramente preciso, anche perché non avevo accesso ai documenti interni del governo Parri, e quindi non so cosa venne realizzato e cosa invece rimase lettera morta. Nel mio calcolo, l’87,5% dei costi venivano coperti con prestiti pluridecennali della BRRI e di altre banche internazionali, che poi sono state sostituite dal Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e la BCE. La maggior parte dei denari erano garantiti dal fatto che la gestione di alcune di queste infrastrutture sarebbero state assegnate in licenza a chi le aveva pagate (come accade già per l’autostrada). Quindi si può fare. In quel carteggio ci sono lettere di Ugo la Malfa, che calcolava che quel progetto avrebbe dato il via ad un boom dell’economia italiana. Ho chiesto a due economisti tedeschi, che hanno fatto un paio di calcoli, e mi hanno detto che un progetto del genere, spalmato su 12 anni, vorrebbe dire un +4% medio del PIL ogni anno, ed un aumento di quasi il 6% dell’occupazione. Ecco perché i partiti non lo vogliono: perché risolve i problemi economici, sociali, ambientali e strutturali del nostro Paese. I partiti che sono in Parlamento, TUTTI, hanno un solo progetto: mangiare le briciole rimaste sul tavolo, distruggere l’Italia, consegnarla al potente di turno, che siano gli oligarchi americani (la nuova DC di Renzi e D’Alema), russi (Lega), i maiali orwelliani (M5S) o una dittatura prossima ventura (FdI, FI, Casa Pound). A parlare di queste cose non ho più nemmeno la sponda degli intellettuali piccolo borghesi, quelli che si dicono liberali, e che nel migliore dei casi sono liberisti immaginari, neocon, ignoranti pigri e viziati, deficienti nati. Sono disperato, davvero disperato. Ed anche stavolta qualche esagitato mi scrive, in posta privata, che sono un fascista, un comunista, un amico dei negri, del Ku-Klux-Klan, filoamericano, filocinese, filorusso, filotedesco. ma io se avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, di certo farei lo stesso. Vi aspetto.

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