Stasera a Carrara la figlia dell’anarchico Giuseppe “Pino” Pinelli, l’uomo ucciso dal commissario Calabresi e da alcuni suoi collaboratori che cercavano di accusarlo di aver messo le bombe alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, parlerà di Giorgio Gaber, nell’ambito delle attività dell’omonima Fondazione. Non discuto di questa manifestazione. Ognuno proietta in Gaber ciò che vuole, perché lo ama o crede di amarlo – o, meglio, vede in lui quella parte migliore di se che non è mai stato capace di esprimere. Ciò di cui mi accorgo è della sua insostituibilità, di quanto manchi Giorgio Gaber a tanta, tantissima gente. Di quanto l’assenza ed il silenzio di questa parte migliore di noi ci abbia reso ancora di più “un gabbiano senza nemmeno più neanche l’intenzione del volo”. Ed allora stasera andrò a Corviale Cult, insieme alla mia band ed a Maurizio Cilia, e cercherò di sperare, insieme a voi, che ce la faremo. Ce la faremo, o almeno faremo pagare cara la nostra pelle, il nostro cuore, la nostra intramontabile voglia di vivere.

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