Sono passati 16 anni dall’11 settembre. Sono passati 26 anni dalla Caduta del Muro. Esattamente lo spazio di tempo intercorso tra il Referendum su Monarchia e Repubblica ed il momento in cui io, insetto qualunque, ho iniziato a leggere Paese Sera ed Epoca, ed ho iniziato a cercare di capire. Quando sono nato, la guerra era finita da 14 anni. Viste le cose in questa prospettiva, non c’è mai stato tempo per digerire nulla, siamo passati dall’Olocausto alla truffa di Bretton Woods, dal boom economico al Watergate e la fine del capitalismo industriale, dall’implosione del blocco socialista alla guerra fratricida in Jugoslavia, poi agli anni del fondamentalismo islamico e della crisi globale dell’economia, della società, della pace, dell’ecosistema. In questa confusione rapidissima mi viene da citare Luca Carboni (“E intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film”) o la pubblicità (credo) di una marca d’auto: “Chuck Norris non ama, rottama”. Non siamo stati capaci di amare, non c’è stato tempo di capire, e ci stanno rottamando. Non c’è bisogno di Chuck Norris, di Mad Max, di 007 o del Mullah Omar. Basta un tronista di Montecitorio, o della Commissione UE.

Lascia un commento