– Sveglia alle sette, ma ho dormito poco e male. Alla mia età si vorrebbe dormire il più spesso possibile nel proprio letto. Conferenza sul nulla con slides sul niente. Unica informazione: pensare positivo aiuta a dimagrire. Ho chiesto quindi se la mia ciccia sia segno di profonda depressione, hanno risposto di si. Mi sono sentito più allegro che mai. Sono circondato da esponenti certamente sciccosi della Belluno bene, della Cesenatico meglio, del profondo Lodigiano e dell’angusto ferrarese. Le loro conversazioni sono un’istigazione a delinquere. Parlano quasi esclusivamente di cibo, parenti, auto – e vacanze in cui hanno mangiato cose incredibili guidando un’auto dapaura con parenti daspavento. Siccome sto in un angolo e non parlo con nessuno, sono già antipatico a tutti, tranne una splendida receptionist che viene da Kastelruth, in Sudtirolo, a pochi chilometri dal paesino d’origine di Barbara. Verena ha splendidi occhi grigi ed è l’unica qui a parlare tedesco con accento altoatesino – tranne quel bofonchione piacione di Fusi…
La giornata è un calvario. Doopo avermi ammazzato con la conferenza, mi hanno insaccato in un gratta e vinci, cospargendomi di sale umido e strofinando con un’acribìa degna di miglior causa. Mentre mi toglievo quello schifo da dosso, mi fanno affrettare: pediluvio, maniluvio e nasiluvio (come se piovesse). Odori di erbe e alberi supermagici su cui spiccano aglio e frassino – hanno capito che sono un vampiro e mi uccidono un poco alla volta. Fatto questo, via in palestra. Non vi do dettagli, posso solo dirvi che solo la mia rabbia senza fine mi ha permesso di superare questa punizione del fato. Poi un’ora di buco prima del prossimo trattamento: mummificato in bende intrise di erbe parossistiche che inducono al mal di schiena. Pranzo (un gamberetto, sei cubetti di ananas, un pezzetto di carne buonissima che identificherei con petto di chihuahua), poi linfodrenaggio. Dormo mentre una gentile signora mi massacra e mi malmena con gusto ed io godo del mio masochismo mai celato. Alle quattro sono pronto per il cimitero e per il riformatorio. Quindi Nordic Walking, che Dio stramaledica tutti nel raggio di 50 chilometri da dove mi trovo. Resisto sei minuti, ho la sciatica infiammata dall’impacco, le ginocchia in fiamme e l’umore del binturong dopo una violenza sessuale da parte di un canguro. Dormo un’ora. Cena. Fagiolini e carote senza olio e senza sale, verdura con l’uvetta (odio! odio! odio!), poi una crepes con gelato dietetico dal sapore di percolato di salnitro. Per fortuna, per superare le angustie della notte, mi hanno dato un finocchio da portare in stanza. Non riesco nemmeno a godere della solitudine ed immalinconirmi per bene, non mi fanno stare neanche un secondo da solo. Forse hanno ragione loro. Peccato.

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