Beppe Grillo ammonisce: stavolta si è persa una battaglia, ma la guerra verrà vinta comunque. Temo che abbia ragione, ma dopo il voto di questo weekend sono più fiducioso. A mio parere quello che abbiamo visto è l’Effetto Raggi. Tutta l’Italia vede cosa stia combinando questa Giunta nella capitale e, se magari è insicura su chi sia il meno peggio tra i candidati degli altri partiti, una cosa l’ha capita: avere un governo locale Grillino è una tragedia irrimediabile fatta di incompetenza, cialtroneria, corruzione e legami con la criminalità organizzata. Piuttosto che avere un Sindaco Grillino, la gente di Palermo, Genova, Verona ed altri Comuni in cui si è votato preferirebbe le cavallette o il diluvio universale. Eppure continuo a credere che il M5S otterrà un enorme successo alle politiche, e questo per tre motivi. Il primo: coloro che si battono contro i Grillini sono talmente sputtanati, osceni e senza programma politico, da far pensare che un olocausto purificatore sia meglio che tenersi la coppia Renzi-Berlusconi o il ciabattìo volgare e senza proposte credibili dei leghisti o della destra ufficiale. Il secondo: Roma viene vista dagli italiani come la capitale di una potenza straniera che ha invaso le nostre città. L’Italia è un Paese straniero, cui paghiamo le tasse. Che venga il fallout nucleare, magari le cose migliorano. Il terzo motivo: agli italiani piace chi racconta bugie evidenti e propone scenari miracolosi. Il Grillismo fa questo, e ci aggiunge l’annuncio di un tempo in cui sia possibile sfogare la propria frustrazione, la propria violenza, la propria rabbia, su personaggi prestabiliti. Confido lo stesso nell’elettorato. Un paio d’anni di regime grillista convinceranno anche i più stolti che Di Maio, Di Battista e compagnia cantante, se non possono finire in galera o in manicomio, meglio che vengano catapultati su Marte. Traduco: il popolo ci metterà meno tempo di quanto temessi per capire la gravità del regime grillista. Dipende però dalle possibili leggi liberticide che, quasi certamente, il M5S cercherà di far votare al più presto: l’abolizione delle libertà di parola (più volte annunciata e promessa), la restrizione delle libertà di riunione, di dissenso, di formazione di partiti politici (ovvia conseguenza del fatto che dovranno evitare che qualcuno racconti i disastri che combineranno in politica estera, economica e sociale), più una serie di leggi per la protezione del crimine organizzato, che sono alla base del potere Grillino e quindi necessario per mantenerlo nel momento in cui mancherà il consenso popolare. Quando Grillo vincerà sarà una guerra contro il tempo. Nel giro di un anno il M5S dovrebbe poter essere in grado, se ha i numeri in Parlamento, di trasformare l’Italia in una dittatura, di costringerci alla bancarotta, e di sostituire la Polizia con le gang mafiose nel controllo delle strade. Lentamente, la gente comincia a sospettare. Meno male.

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