– Mi sveglia entrando in camera mia un omone che dev’essere il frutto dell’unione fra Lurch (il maggiordomo della famiglia Adams) ed una locandiera riminese. Mi porta la colazione (due fette biscottate ed una mela) e mi avverte: “Su su signor Fusi che oggi ha tanto da fare, si lavi e si rasi, da bravo”. Gli chiedo pieno d’imbarazzo un’informazione metereologica, mi risponde con gli occhi di Lord Farquaad quando scopre che Fiona è un orco come Shrek. Sarà una giornata lunghissima. Palestra merdosa ed odiosa come sempre (qui nessuno capisce che Dio creò l’uomo e la donna in orizzontale, sta sciocchezza della posizione verticale è un sotterfugio del capitalismo), poi pediluvio, maniluvio e nasiluvio all’odore di vestigia mortalidi furetto stitico. Seguono i fanghi sulle gambe, che mi danno un enorme sollievo nel breve periodo, ma poi dobbiamo lavorare in tre per scrostare il fango secco dal mio corpo che prude come non mai. Una nutrizionista tiene un’ora di conferenza. Scopro i seguenti scoop: McDonald e Burger King non sono sani, il pane bianco fa male, i fritti peggio, la mozzarella in carrozza (che speravo divenisse l’alimento base per la mia dieta) resterà proibita per sempre. Stravolto da queste novità, mi godo il pranzo: otto cubetti di frutta, poi sella di cavalluccio marino con verdure senza olio né sale e pomodori al pomodoro. Ma nel pomeriggio la mia proverbiale radiosa allegria subisce un duro colpo. Arriva la visita medica con la quale si deciderà se sono idoneo a partire con le truppe speciali per l’Afghanistan. Ebbene, non lo sono. Fin qui va tutto bene. Ma durante il tour, per la prima volta, sono gravemente ingrassato. La cifra che ho raggiunto spaventa tutti, me per primo. Verena corre a prendermi delle medicine per la pressione e devo ricominciare il Lasix. Quando vado al massaggio sono davvero mogio. Mi capita una signora della mia età che in verità è un angelo. In mezz’ora di sorrisi, smucinate, frasi allegre e complimenti (mi aveva visto due volte dal vivo) mi rigira come un pedalino e termina con la stessa frase che ieri sera mi aveva scritto un altro angioletto: non è mai troppo tardi per fare pace con se stessi. Dopo il trattamento sono euforico e penso che ce la posso ancora fare. Verena non sa come gestirmi. Io le parlo conseguentemente in tedesco, nessuno ci capisce, i suoi capi la guardano storto perché ride di ogni stupidaggine che dico e le sue risate mi riempiono di gioia. E’ talmente giovane che la sua età viene espressa in decimali, la sua esperienza di vita in righe di canzoni di Michael Jackson e Withney Houston. In Südtirol è ancora possibile essere bambini senza avere paura, vivaddio. La cena: otto cubetti di frutta (cheppalle), una porzione credibile di polpo al limone, delizioso. Ho ripreso a leggere i giornali e ad interessarmi per questo Paese schifoso circondato da un mondo di merda nel bel mezzo di un Universo meraviglioso e stupendo che mi appartiene, per sempre, come appartiene a tutti voi, se sarete buoni.

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