– Olga Rapelli e Gianluigi Amadei sono venuti a trovarmi ed ho passato la gran parte del pomeriggio e della serata con loro. Le chiacchierette fra amici sono un grande antidoto contro qualsiasi male, specie se si tratta di discutere non solo il passato ma anche un possibile futuro. Ma di questo è meglio che esagerone non parli ancora. Giornata passata a sopravvivere ad un gruppo di anziane signore torinesi che se la tirano sui loro deceduti ricchi mariti e sui maschi che avrebbero fatto impazzire in epoche in cui la ruota non era stata scoperta ed i truzzi portavano fuori le truzze a spalla dopo averle rese remissive a colpi di clava. Dal loro cicaleccio sulle opere d’arte evinco che hanno fatto i soldi col contrabbando – almeno in parte – e si vantano di aver fregato lo Stato, diversi collezionisti ed i mariti. Forse la metà dei loro racconti sono veritieri, ma durante tutta la giornata non riesco a non pensare che anche Oscar Giannino viene da Torino. Oggi il pediluvio, maniluvio e nasiluvio era al profumo di batraci ai quattro caci, con un pizzico di cannella che non guastava, tanto peggio di così… mi vengono fatte nuove analisi che danno i seguenti straordinari risultati: a) sono vivo; b) sono grasso; c) non sono depresso; d) la mia muscolatura funziona ancora bene, altrimenti non camminerei. Essendo non depresso ho fornito altri dati salienti agratis: mi mangio le unghie, mi piace Frank Zappa, porto il 48 di scarpe ed i miei capelli sono di un grigio lucente assolutamente naturale. A pranzo una dozzina di gamberetti in salsa di yogurt e melma biologica, oltre ai soliti otto cubetti di frutta – e scopro che il kiwi ha un sapore quasi buonissimo. Nel pomeriggio il linfodrenaggio è fatto talmente bene che dormo per un’ora, quindi quando arrivano Gianluigi ed Olga sono di ottimo umore e passo dieci minuti a dire sciocchezze con Verena. Credo che lei abbia deciso che sono un vecchio nonno pazzo e non pericoloso. Ha ragione. A cena una pozione di calpestato di spinaci con spore venusiane, poi una torre di melanzane, pomodori e tofu che assomiglia… che assomiglia… che non assomiglia. Dulcis in fundus, una nuvola di niente su sfondo di mirtilli. Sto bene, anche se dormo poco e penso troppo alla crisi generale della società. Ma sono allegro, perché mi accorgo che intorno a me ci sono tantissimi angioletti di cui non sospettavo l’esistenza. Quando la direzione terapeutica se ne accorge, ecco scattare la tagliola per fomentare la disperazione. Karaoke nella hall con cantante di schiapp-pop che unisce la grazia di Magilla Gorilla alla vocalità di Svicolone. Le signore torinesi ballano come indemoniate, lasciando scie umide di profumi cancerogeni, sudore muffoso e costipazione congenita. Mi chiedo dove siano i Grillini con il loro ecofondamentalismo quando se ne ha davvero bisogno. Ma poi mi rispondo, ed è peggio. A nanna, che domani sarà un’altra giornata indimenticabile!

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