– Nel corso della stessa giornata Cosentino viene salvato dalla Lega, Monti ottiene una dichiarazione generica da parte di Angela Merkel che non significa nulla di pratico, la Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sulla legge elettorale, Fincantieri ha siglato un accordo su Palermo, la benzina ha superato 1,8 al litro, i tassinari hanno iniziato ad organizzare uno sciopero. Per una popolazione che già fà fatica a seguire le argomentazioni del divorzio del pilota di Formula Uno Alonso e che trema per il fatto che la figlia di Berlusconi perda il fidanzato brasiliano che va a giocare a Parigi in cambio della controfigura dell’uomo di Neandertal, si tratta di un overload totale di impulsi. Ciò si aggiunge alle bombe ad Equitalia ed ai raid della Guardia di Finanza nei centri di villeggiatura invernale. E’ come se alla guerra civile scatenata subliminalmente dal Governo Monti e dai partiti che lo sostengono (PdL, PD, Lega – appoggio esterno – Terzo Polo, FIAT, Telecom, Marcecaglia, Unicredit, Generali, MPS, BCE etc etc etc) la gente reagisse telecomandata con una rivolta virtuale. Ci sono dei morti ovunque, ma ancora “solo” perché le singole persone, messe con le spalle al muro, impazziscono privatamente e massacrano la famiglia prima di suicidarsi. Per il resto scriviamo su Facebook, marciamo a fianco dei cinesi a Piazza Vittorio (è stata una manifestazione su cui varrebbe la pena spendere molte più parole, perché a Roma si è scatenata una guerra fra asiatici e nordafricani che mieterà altre vittime), guardiamo trasmissioni TV, insomma siamo presenti col televoto, l’interazione internet, ognuno chiuso a casa propria. Questa è la lezione della manifestazione di Roma dell’ottobre scorso. Ogni manifestazione pubblica di dissenso viene strumentalizzata. Ma il Governo della trimurti Monti – Berlusconi – D’Alema deve fare attenzione. La pentola a pressione contiene, contiene, contiene, ma poi esplode. Nei Centri Sociali, al grido di “tanto peggio tanto meglio”, si attende con gioia feroce una “resa dei conti epocale” (una signora dopo il concerto di Pisa). Noi cerchiamo di vivere come se tutto ciò accadesse altrove, come se non ci riguardasse nel quotidiano. Speriamo di cavarcela, questa è la probabile verità. E poi non sappiamo dove fuggire. Come ne “La Morte di Megalopoli” di Roberto Vacca, ci prepariamo all’implosione, fingendo e pregando che non accada. Ed i Soloni come me sono senza risposte: è la Grande Primavera della Paura, quella che ci viene incontro. Sapevatelo, con Rieducational Channel

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