– Gli sciocchi ed i tifosi che hanno creduto che l’era Berlusconi fosse finita sono serviti. Le dimissioni strumentali di oggi non sono che una tappa verso la vittoria della destra populista nelle elezioni anticipate che ci saranno, se ci saranno, in una primavera devastata da tre mesi di un nongoverno debolissimo che avrà la sola funzione di far vedere alla gente che il PD vota le leggi antipopolari insieme al partito di Berlusconi, perché il diktat europeo non possiamo disattenderlo. Dopodiché Berlusconi inneggerà ai valori patri, il PD alla questione morale, il Nano vincerà di nuovo. Quindi si aprirà una nuova fase di allucinante nongoverno berlusconiano, che sarà l’ultima solo a patto che l’Italia sopravviva la crisi, che il PD ricambi COMPLETAMENTE tutti i quadri dirigenti, che nasca una proposta politica alternativa a quella della nonpolitica espressa congiuntamente dal PD, dalla Casa delle Libertà, dai fascisti, dalla Lega, dai Dipietrati e Grillini, dai buffoni radicali e dal SEI… E poi bisogna riformare la stampa. La campagna di odio e di diseducazione democratica gestita da “Libero” e “Il Giornale” in questi anni non ha nessun paragone, né nelle democrazie né nelle dittature. Ci sono oramai analisi universitarie che commentano il fatto che questi due quotidiani mentono nel dare le informazioni – anche le più banali – in oltre il 53,5% dei casi. Belpietro, Bechis, Sallusti, Minzolini, tutta questa gente che non è giornalista, non fà giornalismo ma propaganda violenta e mendace, ha completato la rovina totale e definitiva del giornalismo che già giaceva morente dopo gli anni di Bonini & D’Avanzo. Finché questi quotidiani attizzeranno la piazza, nessuna riforma democratica sarà possibile senza violenza. Polemica gauchista? Marco Travaglio un compagno? Cosa diavolo è la sinistra? Ho visto Benigni, è stato divertentissimo ed ha parlato di Dante Alighieri, commentando un canto della Divina Commedia. Poi ha fatto delle battute su Berlusconi. Ma se Berlusconi si comporta da buffone, sciovinista, razzista e da pazzo da 18 anni, la colpa è di Benigni? Nei siti della BBC gira da ieri senza commento un elenco delle dichiarazioni di Berlusconi tradotte letteralmente. Quell’uomo ha ANNIENTATO, DISTRUTTO e CALPESTATO l’immagine dell’Italia PER GENERAZIONI. A Londra, a Berlino, a Madrid, a Lisbona, perfino a Riga ci sono i Bar Bunga Bunga e nelle loro lingue “fare Berlusconi” significa comportarsi da selvaggio demente e volgare, Berlusconi è, insieme a pizza e spaghetti, l’unica parola di italiano che i bambini di tutto il mondo hanno imparato, perché Berlusconi si è comportato come si è comportato. E questo non è un giudizio politico. Politicamente é difficilissmo giudicare Berlusconi, perché al potere ha fatto tutte altre cose invece che la politica. Leggo da settimane tutti i quotidiani che trovo, perfino “Europa” ed “Il Secolo d’Italia”. Alcuni quotidiani fanno schifo, altri pietà, ma i giornali si Berlusconi fanno ORRORE, perché incitano alla violenza cieca e bruta, dicono bugie senza senso, scatenano gli istinti più bassi, proteggono la corruzione dei propri adepti per poi scatenare fango contro avversari ed ex alleati. Scilipoti, che é stato comprato a suon di mazzette, é un eroe. La Carlucci, che si è venduta per paura, una mignotta. Lo era pure prima, solo che prima stava dalla parte del “Partito dell’Amore”!!! Berlusconi ha desemantizzato la lingua italiana, chiama COMUNISTA chiunque abbia un dubbio, ANARCOINSURREZIONALISTA chi, la sera, va agiocare a Risiko nei Centri Sociali e fà la corte alle ragazze suonando la chitarra. Eric Kiessling si é laureato scrivendo 80 pagine sulle bugie semantiche e sulle manipolazioni intellettuali del manifesto politico della Casa delle Libertà, che si trova in internet e viene ora tradotto per far vedere come si possa distruggere la democrazia dal suo interno. Il fatto che Berlusconi sia stato attaccato sul piano della gisutizia e della crisi globale rende disprezzabile e debole la “sinistra” (che non esiste, D’Alema è un dipendente di Berlusconi e si comporta da tale, Prodi non abrogò nemmeno una delle leggi ad personam fatte dal governo Berlusconi!!!), ma non rende santo Berlusconi. Quell’uomo é un pazzo, una canaglia, un delinquente, uno sciovinista, un opportunista. Ma questo mi interessa pochissimo o niente, da settimane scrivo di tutt’altro. MA STA DI FATTO che il suo governo ha portato l’Italia nel baratro, non perché gli stranieri sono cattivi, ma perché lui, per difendere le sue parrocchiette e mignotte, non ha nemmeno dato ascolto al proprio Ministro delle Finanze. Non ha fatto una sola riforma tranne quella sciagurata dell’istruzione, fatta dalla figlia del collega del mafioso Mangano, che ha passato tutta la sua giovinezza nella Villa di Arcore e si è laureata per corrispondenza (ed infatti parla malissimo l’Italiano e fa delle gaffe allcuinanti perché è estremamente sciocca, ignorante e presuntuosa). Il fatto che gli studenti spacchino le città per negare quella riforma non rende la riforma giusta. La riforma ha distrutto definitivamente la scuola pubblica a favore della scuola privata e non ha affrontanto nemmeno uno solo dei problemi esistenti nell’istruzione: il merito, i precari, la qualità dell’insegnamento, le infrastrutture, il collegamento con il mondo produttivo – NIENTE, tant’é vero che la stessa Gelmini ora vorrebbe cambiarla, quella riforma, perché si sta accorgendo che la scuola dell’obbligo nelle grandi cittá non riesce nemmeno a far partire la stagione scolastica! Basta con il mito dei COMUNISTI. Anche se esistessero (e non esistono), il fatto che la Guerra Fredda si sia conclusa con la loro sconfitta non rende santo Berlusconi. Berlusconi se ne deve andare (e non lo farà, anzi) perché NON E’ CAPACE DI GOVERNARE IL PAESE, NON HA NESSUNA LINEA POLITICA E NESSUN INTERESSE AD AVERNE UNA. E’ il populismo trasformato in elogio della lussuria e della violenza becera e tracotante – come testimoniano i suoi quotidiani. Il simbolo più grande di questa serata in cui Silvio Berlusconi ha presentato le sue dimissioni da Presidente del Consiglio è la reazione della gente. Abito a un passo da Via Cavour, sono le dieci passate, fà freddo, ma la gente sta per strada come dopo aver vinto i Campionati Mondiali di Calcio. L’odio feroce, la frustrazione, l’ansia e la rabbia che Silvio Berlusconi è riuscito a costruire contro di se nel suo ventennio senza bonifiche, senza riforme delle partecipazioni statali, senza patti lateranensi, senza EUR, senza nulla di nulla, perché nulla ha fatto tranne che cambiare le leggi secondo le quali avrebbero potuto condannarlo per i crimini da lui commessi, assomiglia al bagno purificatore, selvaggio e disumano di Piazzale Loreto. Non lo uccidono perché nel frattempo hanno capito che il suo Regno non é ancora finito, che sarebbe troppo pericoloso. E lui si prepara, forte di quel 18% di elettori che, oramai, sono Pretoriani pronti alla morte (perché leggono Libero e il Giornale, ascoltano Giuliano Ferrara e Minzolini e credono a tutte le bugie che questi raccontano). Non é finita. Come nel 1943/1944, il Duce cade per una congiura dei suoi scagnozzi più beceri e per l’intervento delle potenze internazionali. La nostra debolissima democrazia, castrata dal fatto che l’opposizione è da anni controllata da un nugolo di corrotti e incapaci, non é stata capace di cambiare un governo che si reggeva sul 18% dell’elettorato e che era riuscito a mettersi contro persino i propri alleati più fedeli. Ora però è il momento della Repubblica Sociale. La guerra non é finita. Berlusconi ritornerà proprio perché la nostra democrazia è debole e non sa difendersi, perché il nostro orgoglio di essere europei ed italiani è solo opportunismo senza retroterra culturale, perché la coscienza del baratro su cui ondeggiamo manca. Berlusconi ritornerà e sarà peggio di prima, sarà un incubo orribile. Se non esiste un’alternativa laica in grado di risolvere pragmaticamente i problemi, mettendo in cima alla lista delle priorità la salvezza di tutti e non la protezione dei benefici delle lobbies di elettori, allora i tempi duri devono ancora arrivare. Stiamo festeggiando per nulla. CERCANDO DI MANTENERE UN MINIMO DI FREDDEZZA IN QUESTI MOMENTI CONVULSI DI RABBIA, DI GIOIA E DI PAURA, DOVREMMO TENERE SEMPRE DI FRONTE A NOI IL GIUDIZIO DI GIORGIO GABER: “IO NON TEMO SILVIO BERLUSCONI IN SE, IO TEMO SILVIO BERLUSCONI IN ME”. NON CI STIAMO PURGANDO, STIAMO PAGANDO IL PREZZO DELLA NOSTRA DEBOLEZZA, INFIGARDIA, IGNAVIA.

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