– Il modo in cui la gente per strada saluta le dimissioni di Berlusconi mi rende ansioso e preoccupato. In una democrazia normale, l’avvicendamento fra governi è una cosa che accade, non c’è bisogno di fare così tanto chiasso. TUTTE le forze politiche hanno esasperato una tendenza in nuce del popolo italiano, quella di avere nei confronti della politica l’atteggiamento del tifoso sportivo. Stamattina sono stato alla Posta, in Comune e poi in Palestra. Ho chiesto ad oltre 50 persone cosa rimproverassero a Berlusconi politicamente e cosa si aspettano dal Governo Monti. Le risposte erano agghiaccianti. Monti restituirebbe agli italiani i soldi rubati da Berlusconi, Monti finalmente sarebbe una personalità di sinistra come Prodi (lo giuro, c’è gente che lo dice!!!), Monti finalmente manderebbe in prigione Berlusconi. Il fallimento di Berlusconi: le mignotte. Mi ripeto: Non bisogna temere Berlusconi in sé, ma il Berlusconi in me. Quell’uomo ha tirato fuori dal cittadino italiano il peggio e lo ha reso accettabile, persino auspicabile. La gente non ragiona. Monti si dimostrerà ciò che è: un rappresentante degli interessi delle banche, che quindi fá gli interessi della politica europea di Angela Merkel (contro quella di molti altri Paesi dell’Unione), che aumenterà le tasse. Fra otto mesi la stessa gente che scendeva in Piazza per ballare contro il Nano lo rivoterà indietro. E sarà un incubo peggiore di tutto ciò che abbiamo vissuto finora. Mi rende disperato vedere che in Italia non ci sia nemmeno un millimetro di spazio per fare politica progressista (non legaata alla sinistra reazionaria del PD, al salottismo lobbystico di Vendola, al populismo religioso di Grillo, al populismo fascista di Di Pietro), non ci sia nessun ragionamento sulle prospettive della critica marxista al capitalismo, dato che la critica neoliberale ha fallito come il regime bolscevico, nulla di nulla. Ma la gente balla, come un Lucignolo che, dopo essersi ripreso dalla sbornia della prima giornata nel Paese dei Balocchi, ora festeggi il fatto di avere le orecchie e la prospettiva di essere presto suonato come tamburo…

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