Questo sabato, al Teatro San Genesio di Roma, con inizio alle 21:30, Carlotta Piraino presenta una prima lettura scenica del suo nuovo lavoro, “Goldene He”, ispirato alla vita della schermitrice tedesca Helene Meyer – una campionessa di una ricca famiglia ebrea, travolta dal nazismo, emigrata negli Stati Uniti, e che per partecipare alle Olimpiadi, nel 1936, accetta di tornare e, sul podio, di fare persino il saluto nazista. Sono dispiaciutissimo di non essere a Roma, e quindi di non poter esserci. Per tutti coloro che amano il lavoro di Carlotta Piraino, ed hanno ovviamente amato “Trecce”, si tratta del secondo lavoro della nuova fase della sua opera. Dopo averci spiegato con passione quasi fisica, con una leggerezza malinconica ed una dolcezza rabbiosa cosa si nasconda dietro parole tremende come anoressia, aborto, disagio mentale, fissando nel dramma sociale la catastrofe e la resurrezione del singolo, non importa se eroico, ma semplicemente vitale, ora Carlotta Piraino, digerendo al contempo Pirandello, Thornton Wilder ed il teatro off di lingua tedesca degli ultimi anni, ci spiega il mondo, senza farcelo pesare, quindi senza supponenza, al ritmo dell’incomunicabilità del singolo. I suoi personaggi sono storia e preistoria, sono gli archetipi di Jung e di Pinkola Estés, sono parte di noi e cose di cui invece abbiamo timore, perché sono la nostra ombra. La storia di Goldene He, credo, sarà non solo un lavoro straordinario, ma la dimostrazione di una nuova forza espressiva, di come tutto ciò fatto finora si condensi ed esploda nella storia di una donna convessa, preparata per trionfare e condannata a soffocare in contraddizioni che non solo sono troppo grandi per lei, ma lo sono per tutto il secolo, che in lei soffoca, mente, si contraddice, si ammala. La storia della schermitrice Helene Meyer, presentata a 70 anni dalla fine della guerra, è una pietra miliare di una ricostruzione appassionata, finalmente vera e libera di quel coacervo di cose non dette e tragedie nascoste che hanno annichilito l’Umanità nel periodo nazista e ci fanno percepire gli strascichi, forti come una risacca invincibile, fino ad ora. Andateci.

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