La Giunta Alemanno Bis, a maggioranza Grillina, che dovrebbe guidare Roma (prima o poi la faranno sta giunta, no?), ne combina una dopo l’altra. L’assessore alla Funivia, Virginia Raggi, che comunica le decisioni del Comune sul blog di Grillo, e non sulla pagina istituzionale del Comune (di modo da aumentare gli introiti pubblicitari del M5S), decide di pagare 35 milioni di Euro ai dipendenti comunali per il cosiddetto salario accessorio (una regalia), che era stato bloccato dal Commissario ai Conti, che riteneva questo esborso illegale. Si tratta di una scelta politica più o meno discutibile, ma è una scelta. Il prezzo da pagare è rinunciare alla manutenzione di molti monumenti, strade e giardini. Amen. Il Sindaco, Raffaele Marra, ex Capo del Personale sotto Alemanno, ex Capo del Personale sotto la Polverini, ha completato la rotazione dei dirigenti. Suo fratello Renato è stato eletto a capo del Dipartimento del Turismo (e il Sindaco ha preso la decisione da solo, insieme all’Assessore ai Pannolini Multiuso Virginia Raggi) e Silvana Sari, che dirigeva il Dipartimento del Commercio ed in quella posizione cercava di applicare la legge Boelkenstein, che avrebbe impedito di concedere la stragrande maggioranza delle licenze delle bancarelle al Clan mafioso dei Tredicine e ad alcuni altri Clan presenti nella Capitale, è stata tolta di mezzo e mandata al Centro Carni. Non è la prima volta che accade: Alemanno l’aveva mandata in castigo anche durante il suo primo periodo dalla guida di Roma, prima della vittoria della sua corrente Grillofascista alle ultime elezioni di Primavera. Sicché i Clan hanno vinto. Per carità di patria, rinuncio a spiegare i casini derivanti dalla decisione dell’Assessore all’Ignavia, Virginia Raggi, di bloccare il concorso che serviva per rimettere i copertoni agli autobus dell’ATAC. Risultato: fra pochi giorni solo un bus su sette sarà in grado di circolare. Rinuncio a spiegare, perché anche in questo caso si tratta di una chiara scelta politica. Ma sulla difesa a spada tratta del Sindaco Raffaele Marra, anche quando viola palesemente le leggi (promuovendo suo fratello) e sulla decisione dei suoi assessori Raggi, Frongia e Cola, di dare il commercio in strada in mano alla criminalità organizzata, mi verrebbe da gridare contro i Cinque Stelle una parola che non conoscono, che combattono, che ogni giorno umiliano: onestà, onestà, onestà.

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