– E’ ufficiale: non sapremo mai la verità sulla strage di Piazza della Loggia. Così come non sapremo mai la verità sui cinque attentati del 12 dicembre culminati con la bomba alla Banca dell’Agricoltura di Milano, né su Ustica, sull’Italicus, la Stazione di Bologna, e tutti gli omicidi a sfondo politico che hanno contraddistinto la nostra storia del 1945 al 1990. E’ ancora troppo presto per tentare con serenità un giudizio storico, anche perché la mancanza di verità sul passato è la porta attraverso la quale l’inquietudine, la rabbia, la paura e la frustrazione di oggi trovano uno sfogo in un possibile presente di violenza, per ora ritorto contro se stessi: quasi trenta suicidi di imprenditori dal 1° gennaio a causa della politica del Governo Monti e di Equitalia, ma soprattutto a causa del fatto che l’imbecillità e corruzione dei partiti politici nati dalla fine del Dopoguerra, nel 1990, ci abbia portati in questa situazione. Facile a scriversi, come è facile immaginare come si sentano i parenti delle vittime, per cui la promessa di un giudizio storico di là da venire non è alcuna consolazione per le vite spezzate, il dolore, il senso di impotenza. Oggi chiedersi chi siamo sembra non servire a nulla. Regna la paura di esporsi, motivata dall’orrore di ricevere una risposta alla domanda: chi siete? Delfo Zorzi, Luigi Bisignani, Mario Moretti, Luigi Calabresi, Corrado Carnevale, Licio Gelli, Tito Tettamanti, Silvio Berlusconi, Massimo D’Alema, Giulio Andreotti, e tanti tanti altri… chi siete? Chi siete davvero? Davvero un’Italia senza di voi non sarebbe stata possibile?

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