La religione cristiana considera un peccato tutto ciò che riguarda “pensieri, parole, opere e omissioni” che siano collegati con le trasgressioni ai dieci comandamenti. Eppure, al di fuori di quelle poche regole, su molte delle quali concordo (trovo solo quella sulla proibizione a fornicare decisamente superata dai fatti, per fortuna), l’essere umano ha, dentro di sé, una forza che lo spinge a violarle tutte. Si tratta della sua natura. ma questo non rende eroico rispettare quelle poche regole di saggezza. In questo contesto, ho letto le pagine scritte da Papa Benedetto XVI (Ratzinger) pochi giorni fa sulla pedofilia. Sostiene che questa orribile e disgustosa debolezza umana sia la conseguenza del movimento del 68, che ha reso la sessualità ammessa “a prescindere”, incoraggiata, banalizzata, decontestualizzata dalla sua unica possibile giustificazione, che è la procreazione. Le parole irose di un povero vecchio che non conta più nulla e dal suo eremo tuona (implicitamente) contro la politica del Papa in carica mi interessano poco. Quelle pagine mi hanno profondamente deluso, perché dentro non ci ho trovato nemmeno una riga di analisi, di franchezza, di saggezza, di verità. Sono pagine che non aiutano la Chiesa perché continuano a dividere tutto tra divino e demoniaco – e giustificano l’uso della violenza contro chi contravviene alle regole. Ratzinger dimentica che, nelle questioni religiose, il nostro Giudice ci attende dopo la morte, e non in questo mondo. Ratzinger maledice le pulsioni, ed ha ragione, ma dimentica che, per vincerle, c’è bisogno di consapevolezza, ed è su questo che si dovrebbe lavorare, mentre la Chiesa fa generalmente il contrario. Preti come lui dimenticano che a volte, anzi spessissimo, per amore si omette o si mente, perché vogliamo che la persona amata sia felice, e non siamo in grado di giudicare se ciò che noi riteniamo sbagliato e pericoloso sia veramente tale. Dio ci ha fatto un dono immenso: il libero arbitrio. Questo dono porta con sé la responsabilità. Chi sbaglia deve pagare. Chi non sbaglia, e non fa male a nessuno, creda pure che la terra sia piatta e le mucche volano – finché questo suo credere non è dannoso per chi gli sta vicino, perché cerca di imporlo, come i Grillini che pretendono la libertà di non vaccinare i figli ed altre castronerie pericolose. La libertà di ciascuno di noi è un diritto, e finisce esattamente lì dove lede la libertà di un altro. La società dell’oscurantismo cristiano, invece, che è quella del neonazismo salviniano, si basa sulla mendacia cinica, superficiale, banale, semplificativa. Fabrizio De André, purtroppo sbagliava: Salvini dimostra che per dare cattivi consigli non serve non essere in grado di dare il cattivo esempio. Scrivere che una generazione che voleva la liberazione della sessualità dai vincoli medievali, che voleva la pace universale, che voleva un’uguaglianza che era una chimera, sia la generazione che ha creato la pedofilia, è una bugia cinica, come quelle di Salvini, che dice che i negri minano la nostra sicurezza e la nostra economia. Stiamo tornando alla Santa Inquisizione. Come allora, i più deboli godono, perché odiano la vita e si divertono alle impiccagioni altrui. Non sanno, ciechi, che le prossime teste a cadere dopo l’avvento di questi nuovi moralisti senza morale, saranno le loro.

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