– Ho perso 6,7 Kg e sono euforico, sicché ho passato un’ora divertente ed interessante con una coppia formata da un romanetto de Portonaccio e la sua compagna di campagna, entrambi informatici in Lomellina. Un’ora passata a parlar male del circoletto delle gianduiotte e dei giovani italiani ed a ricordare co la lagrimuccia rometta nostra dell’anni de piombo. Le gloriose signore torinesi hanno litigato sul fatto che una fuma di nascosto e l’altra voleva spifferare tutto ai medici. Risultato: ora seggono in due tavoli separati e si danno la schiena. Una di loro, che si lamenta per non aver perso peso, pare che mangi segretamente caramelle – e naturalmente sostiene che le caramelle non facciano ingrassare e che comunque si tratta solo di menzogne delle toghe rosse. Oggi il medico del centro, dopo gli esperimenti col Detox, mi ha proposto la navicella spaziale con cui Mork è venuto da Ork. Solo a guardarla mi è venuta l’angoscia, quando ho provato a salirci dentro mi sono sentito male. Questo spione degli americani mi ha parlato di ionizzazione ed altri misteri termonucleari che, a suo parere, mi trasformerebbero in un’ora da me stesso al gemello figo di Raul Bova. Temo però che basterebbe il bacetto di un Principe Azzurro per ritrasformarmi in Vecchio Rospone ruspante, quindi non lo farò. A cena ci hanno dato dell’impiccio di piccione travestito da pollo e poi un pomodoro ripieno della Lego, in cui però i mattoncini del riso e dei piselli erano davvero fatti così bene che sembravano veri. A pranzo invece c’era dell’orzo persino buonissimo, oltre ad un’insalata di prugne pe ppiagne, che è il tipo manipolato geneticamente delle prugne che aiutano nella conclusione della digestione del cibo. Queste invece fanno digerire le solitudini e le rabbie e si sfogano col pianto invece che con altre cose innominabili. Straordinario quali mete abbia oltrepassato (mancandole di poco) la scienza. Una terapeuta durante un massaggio mi ha dimostrato che respiro male e mi ha fatto tossire dieci minuti. Temo che abbia ragione lei, sicché stasera respiro ancora in modo sbagliato, ma almeno ne sono seriamente preoccupato. Alla solita terapia di pediluvio, maniluvio e nasiluvio il responsabile del settore, un ex militare albanese simpaticissimo di nome Marko, mi ha chiesto se ci voglio qualcosa di speciale. Ho detto marijuana. Ha strizzato l’occhio e mi ha detto: vediamo cosa si può fare. Verena è uscita sotto la pioggia per andarmi a comprare lo shampoo… insomma, vengo viziato in modo schifoso, sono sempre allegro, sto seriamente pensando di andare in palestra più regolarmente e dimostrarmi che – pur di soffrire – sono disposto anche a soffrire. So sempre er meijo. Cominciate seriamente a mancarmi. E nemmeno oggi sono riuscito a metter in pratica il mio crimine segreto. Vediamo domani.

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