Il disastro della Giunta Grillina al Comune di Roma, purtroppo, ce lo si aspettava. Non ci si aspettava che le prime regole che avrebbero intanto sarebbero state quelle del non abbassare i costi, di evitare i conflitti di interesse e non farsi prendere con le mani nella marmellata mentre rubano. Il Sindaco Raggi, al contrario di Pizzarotti a Parma, evidenzia un altro problema gravissimo. La giovane signora non sa cosa firma, lo si vede chiaramente. Dipende in tutto e per tutto dai “poteri forti” che sono dietro di lei, e che sono composti da gente di nessuna onestà, nessuna competenza, assoluta assenza di umiltà, senso dell’umorismo e dell’opportunità. Qualche giorno fa la Signora Raggi è riuscita a farsi sbertucciare persino da Ignazio Marino, intervistato da Il Corriere della Sera. In questa situazione sarà impossibile che la Giunta Raggi riesca a produrre un bilancio consuntivo e preventivo che sopravviva l’analisi della Corte dei Conti, a meno che a prepararlo non siano persone estranee al Movimento e soprattutto al Direttorio, che si sta dimostrando una sciagura paragonabile alla Giunta Alemanno ed alla Giunta Marino. Lo story-telling grillino parla solo di gesta fascistiamente eroiche di personaggi che vengono posti al di là ed al di sopra delle leggi e della stessa intelligenza. Il PD, a causa del Grillismo, nello sfacelo di una Destra senza progetto, deve solo aspettare che il M5S porti il Comune ad un nuovo commissariamento e ad uno sfacelo memorabile, per poi riprendere la guida del Comune e del suo sistema di corruttele. E l’esperienza dice che, franato il Grillismo, ci vorranno decenni prima che un’altra forza alternativa possa provare a sfidare il Partito Unico. Matteo Renzi sarà magari anche un clown che dice bugie, ma almeno è in grado di difendersi, essendo almeno parzialmente l’autore di sé stesso. Nel Grillismo la responsabilità individuale è stata abrogata, e Virginia Raggi ne è il simbolo spaventoso e suicidale.

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