Il trionfo del partito di estrema destra AfD nelle elezioni di alcuni Länder tedeschi, ci insegna alcune cose fondamentali. Il disagio di ampi strati della popolazione è generalizzato in tutta l’Europa. I dati sull’economia tedesca non rendono conto dell’aumento vertiginoso delle differenze tra chi è sicuro e chi no, tra chi guadagna tantissimo e chi quasi nulla. La paura degli stranieri cresce anche in chi finora aveva accolto gli stranieri con generosità e con gratitudine, perché gli esodi dal Nord Africa e dal Medio Oriente hanno assunto livelli da tragedia mai visti prima. Ma il dato più importante è la progressiva cancellazione del Partito Socialdemocratico. Angela Merkel se ne frega di AfD, che è un partito i cui voti non sono disponibili per costruire governi. Angela Merkel è sopravvissuta alla morte del Partito Liberale grazie alla SPD, ma adesso la mancanza di politiche alternative sta cancellando anche quel partito – specie perché da decenni è guidato da imbecilli presuntuosi e mariuoli. Questo è il vero problema. In Italia Matteo Renzi ha compiuto l’assorbimento del centro-sinistra da parte dell’area più oscura e reazionaria della DC, anche in Italia in mancanza di politiche alternative. Anche in Italia la risposta dell’elettorato è la destra estrema dei Leghisti e dei Grillini. Sulla questione europea, che è l’unica possibilità di salvezza, Renzi e chi lo comanda hanno posizioni condivisibili. La vittoria di AfD forse, paradossalmente, aiuterà l’Unione Europea. Quanto alla tenuta della Germania come paese democratico non c’è da avere paura. La maggior parte di loro, anche se ruba, è fatta di persone serie che amano il proprio Paese anche a discapito del proprio interesse immediato. Il che non deve smettere di preoccupare. Come mi ricorda la poetessa Paulina Schulz, anche nel 1933 ci furono dei cretini che votarono NSDAP (il partito nazista) per protesta.

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