La percezione di coloro che aderiscono fideisticamente ad una Weltanschauung è sempre foriera di sorprese. Oggi, la magistratura, in ottemperanza ad alcune condanne cresciute in giudicato, ha sequestrato i conti bancari della Lega Nord, perché il suo ex segretario nazionale (e responsabile, con la sua firma), Umberto Bossi, ha truffato 48 milioni di Euro allo Stato. Matteo Salvini, oggi capo di quel partito, parla di colpo di Stato antidemocratico e sostiene che lui, con quel partito, non ha nulla a che fare, e che non può pagare lui le colpe di Bossi. Tantissima gente dice che ha ragione. Eppure si tratta dello stesso partito, non è stato sciolto, liquidato e rifondato, è esattamente il partito di allora. Ovvero: se la Banca Etruria avesse truffato i propri clienti, la magistratura penale se la prenderebbe con i responsabili, ma poi andrebbe a chiedere i soldi alla banca, no? Ed i fascisti di diverso credo religioso salterebbero sulle barricate gioendo e chiedendo vendetta. Ed avrebbero ragione. Perché questo non vale per Salvini? Perché dev’esser concesso alla Lega Nord truffare 48 milioni, che sono una cifra tutt’altro che irrilevante? Non solo. Gli stessi che piangono e dicono che Salvini non abbia nulla a che vedere con Bossi, sono gli stessi che rimproverano a Matteo Renzi di essere un fido alleato di Stalin. Temo che la maggior parte dei cittadini italiani, rincoglioniti definitivamente dal Grillismo, oramai strilli a casaccio, purché a favore di una dittatura di destra e contro tutto ciò che è diverso da loro: contro l’intelligenza, contro la cultura, contro i neri, contro il capitalismo sociale, contro i giovani, e soprattutto contro le femmine, causa di tutti i mali. Che quando le stuprano o le uccidono è stato loro semplicemente restituito pan per focaccia. E siccome i governi locali delle varie sfaccettature del fascismo creano disastri, questo popolino becero e truculento, invece di sviluppare un dubbio o un pensiero, crede nel complotto dei poteri forti. Manca solo che venga inserita la parola “ebreo” e poi siamo di nuovo nel 1933.

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