Ralph May è nato nel 1944, a Londra, perché suo padre aveva avuto una breve licenza dal fronte ed allora le cose andavano così, e non vedo perché dovessero andare altrimenti. Ralph è nato nel fuoco, nel quartier di Croydon, su cui cadevano le V1, le bombe volanti tedesche, che ridussero intere aree di Londra in cenere ed uccisero, in meno di un anno, quasi 18mila civili. La famiglia May perse la casa e venne trasferita nel Kent, dove rimase fino al 1946. quando Frank May tornò a casa, visse per pochi mesi con la sua famiglia e poi se la diede a gambe e scomparve chissà dove. A tre anni, Ralph aveva iniziato ad occuparsi di suo fratello piccolo e poi, dopo i sette anni, a fare lavoretti per aiutare mamma con i soldi. Anni duri, con l’Inghilterra ridotta a macerie, un’economia da ricostruire, tantissimi orfani senza posto dove stare. A nove anni era stato testimone dell’arresto di Derek Bentley, un 18enne, amico della sua famiglia e vicino di casa. Derek aveva cercato di rubare cibo da un supermercato insieme ad un ragazzino più giovane di due anni, Chris Craig. Ci fu uno scontro a fuoco, Chris sparò ad un poliziotto, entrambi vennero condannati a morte – Derek morì per un crimine mai commesso, Ralph e sua madre aiutarono la famiglia Bentley come poterono. Nel frattempo Ralph aveva iniziato a raccogliere monetine in strada suonando la chitarra, ed in questo modo, negli anni successivi, aveva continuato, imparando da un vicino di casa irlandese, anche lui musicista di strada, suonando, lavorando in fabbrica ed in strada – finché non venne richiamato dall’Esercito. Un’esperienza umiliante, racconta Ralph, che ne uscì deciso a vivere in strada e schifare qualunque istituzione. A 19 anni Ralph raccolse monetine nelle strade dell’Inghilterra, poi della Francia, dell’Olanda, del Belgio, della Germania, dell’Austria, d’Italia, della Jugoslavia, e finì in Grecia. Ogni giorno svegliarsi in qualche prato, trovare un posto per lavarsi, camminare fino alla prossima città, suonare tutto il giorno, poi trovare un prato per la notte. Oggi sembra impossibile, ma nell’Europa di quegli anni era ok, si incontravano tantissimi ragazzi che vivevano così, nessuna prospettiva, nessun futuro, capelli lunghi e vestiti poverissimi per necessità, non per moda. A 22 anni Ralph suonava nelle strade di Parigi insieme ad una ragazzina norvegese scappata di casa, Nanna Stein. Era talmente dura che andarono in Cornovaglia, dove almeno potevano aiutare nelle fattorie. Ma Ralph ricorda di quei tempi come i più belli della sua vita. Oggi lui e Nanna sono più volte nonni, sono insieme da 52 anni, sono dolci ed un po’ sonnolenti, hanno avuto tutto: fama, successo, soldi, concerti straordinari e leggendari con i componenti dei Fairport Convention, la crema del folk britannico… tutte cose nate da una canzone, “Streets of London”, che Ralph scrisse diverse volte, tanto che confondeva le strofe, e venne registrata nel 1969, quasi per scherzo, dopo un’audizione andata maluccio. Nel frattempo lui aveva cambiato il suo nome in Ralph McTell, e con il boom economico lui e Nanna suonavano ora nei pub, non più per strada, ed avevano abbastanza per un appartamentino minuscolo e per dare da mangiare a sé stessi ed ai loro bimbi. Cinque anni più tardi quella canzone, che racconta del mondo che incontri facendo l’autostop tra i perdenti di una società uscita stordita dalla miseria della guerra e catapultata nello stordimento di un’opulenza spesso più pubblicità che fatto, diventa una hit mondiale e cambia la vita di Ralph e Nanna. Da allora ci sono almeno 200 cover famose di quell’unico brano, l’ultima fatta da Annie Lennox – anche se Ralph ha registrato diversi album e diverse musiche per la TV e per il cinema, tutti ricordano quell’unico titolo. Tutto torna laggiù: “sei triste e disperato, credi di essere alla fine? Lascia che ti prenda per mano e ti porti con me per le strade di Londra, ti mostrerò qualcosa che ti farà cambiare idea”. La povertà estrema, disse una volta Ralph, è la chiave per la serenità, perché ti fa amare le cose semplici, di cui solo in quel momento capisci il vero valore: il sole la mattina, una tazza di thé, una mela.

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