– Giorno per giorno, subliminalmente, si è costituito un gruppetto di ragazzine a maggioranza napoletana. Stridono come cornacchie ad un volume intollerabile, svengono da tutte le parti. Davvero, entrano nella stanza del medico trasecolate, accompagnate da un brulichio di consorelle, ed annunciano giramenti di testa, costipazioni, debolezze, fruscii notturni, crisi mistiche ed incubi a sfondo sessuale. Davvero non so come faccia il direttore del centro a mantenere l’aplomb. Naturalmente costoro sono divenute una concorrenza spietata per il circolo delle gianduiotte, tra le quali stasera c’è stata una commovente riunione di rappacificazione che avrebbe fatto piangere di commozione un miliziano dell’UCK. A proposito di albanesi e kosovari, io ho vinto la mia personale battaglia. Il Comandante Marko mi ha messo la marijuana nel nasiluvio, allungata con la cannella ed un pochino d’aglio, perché temeva che qualcuno ci scoprisse e lui perdesse il posto di lavoro. Il nasiluvio dura circa sei o sette minuti. Dopo questa esperienza ero sconvolto. Una tranvata in mezzo all’occhi, una fucilata nel naso, una badilata in sur cervello. Il Comandante mi ha dovuto aiutare ad alzarmi, squittivo come uno scoiattolo stuprato da un rinoceronte, facevo fatica ad indovinare i contorni degli oggetti, e il Comandante mi ha dovuto accompagnare giù per la scala di servizio, che gli altri ospiti hanno cominciato a guardarsi intorno preoccupati. Un’esperienza straordinaria, sono stato quasi tre ore in uno stato di decerebrato ebetismo serafico, mi sentivo un po’ come il Sindaco Ignazio Marino quando decide su Roma. Siamo rimasti d’accordo, il Comandante ed io, che sta cosa la possiamo fare solo una volta alla settimana, e martedì prossimo prenderemo delle precauzioni per evitare che ci scoprano. Fra i trattamenti nuovi è apparso l’elettroshock. Un aggeggio terrificante che manda lampi e fa zzzzz e che viene diretto da un computer intelligente che cerca i grumi di ciccia nascosti nei deretani muliebri. Lo fanno alle cosce e ai culi delle ragazzine napoletane, e loro sono contentissime. Del resto credo che sarebbe superfluo attaccar loro elettrodi alla testa… come disse il filosofo Karl Popper, l’intelligenza artificiale non può nulla contro la stupidità naturale. In tavola ha fatto il suo esordio il filetto di geco con una mousse di carta di giornale e sangue rappreso di pesce diluito con l’acquaragia. Non fa ingrassare. Quindi strozza. Siamo talmente tanti che Lurch non può più garantirmi un tavolino da solo con sopra scritto: attenzione, snob. Divido i miei pasti con un gagà perugino e due romanetti de Palmarola (che sta dopo Casalotti). Lui, che non ho capito che lavoro faccia, è un grillino mistico, che comincia tutte le sue tirate sulla cospirazione Unica Universale della Plutocrazia Ebraica e Massonica (i nazisti del Grillinois sono così, credono ancora a Braccobaldo e Nonna Papera) con la frase: “io non so se sia vero, ma mi informo con fonti alternative che mi paiono sincere”. La sua spiegazione della crisi strutturale del capitalismo italiano è chiarissima: Licio Gelli, insieme ai Rothschild, a Rockfeller ed Adriano Celentano ha spogliato l’Italia di ogni ricchezza per creare una dittatura in cui ciascuno smetta di pensare e segua l’idea unica. Costoro hanno due bibbie: “1984” e “La Fattoria degli Animali” di George Orwell – che era ebraico, massone, juventino e non voleva fare della fantascienza, ma darci una direzione di sviluppo. Che allegria. A pomeriggio inoltrato si ripete una cerimonia religiosa: la pesa. Signore e signori, il verdetto è il seguente: Sua Miticità, ovvero io, in dieci giorni ha perso 11,4 chili. Sono una spada, un fulmine, un dardo stellare, una supernova, metacosico ed astronabbile. Oltre undici chili in dieci giorni. Ma chi me batte a me? Dicono che il manager di Benatia sia andato a Monaco, ma non per piazzare il difensore della Maggica, quanto per discutere del mio futuro! Imperintanto, venendo al presente, stamattina sono andato giù alla reception per costringere Verena a dirmi la verità sul quarto piano. Non c’era, aveva la giornata libera. Accidenti, mi tocca aspettare. Stanotte, se riesco a svegliarmi, vado di nuovo ad investigare.

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