Ho ascoltato la registrazione di numerosi interventi di convenuti all’Assemblea del PD di ieri e di quella dei “nemici di Renzi” del giorno prima. Credo di aver ascoltato una ventina di interventi che la dirigenza del PD definirebbe “autorevoli”. Ebbene, non uno di loro, tantomeno Renzi, ha pronunciato una sola frase di politica. Nulla. Zero assoluto. Una cosa agghiacciante, sbalorditiva, disperante, disgustosa. Renzi (o chi per lui) non guida la DC. Magari. Guida una sorta di gigantesco PSDI di Tanassi, Romita, Longo o Nicolazzi. Un manipolo di aspiranti cortigiani medievali o sardanapaleschi: traffichini, mendicanti, aguzzini da vicolo buio e millantatori da operetta. E nessuno di loro sa NULLA di politica. Se ne fregano tutti. Cos’è la politica? Il processo di creazione di soluzioni ai problemi comuni. Di una città, di una regione, di uno Stato, dell’umanità. Per loro invece si tratta solo del mercanteggiare col bilancino posizioni di potere apparente, per giunta proiettate in un futuro incerto e (sperano) immune dalle influenze della realtà. Questa gente vuole sapere che ne sarà del proprio cadreghino e se esiste un accordo credibile per una conferma delle proprie posizioni. Un accordo basato sul NULLA. Nessuna idea, nessuna posizione su nessun argomento, nessuna strategia, e la parola “ideale”, in questo contesto, è addirittura offensivo prenderla in bocca. Quali sono le risposte alle domande vere? Di cosa, questa gente, si rifiuta di parlare, perché evidentemente non sa cosa dire, o sa che non può fare nulla senza perdere i propri emolumenti da cortigiano? a) Cosa fare della pressione dei mercati finanziari su ciò che rimane dell’industria italiana? b) Che fare delle banche (che stanno alla frutta) e della carenza di regole e garanzie nelle quali operano? c) Cosa fare per obbligare la Germania, tramite una procedura di infrazione legata al mancato reinvestimento del surplus commerciale, ad agire in favore dell’intera Unione Europea, e non solo dell’apparenza della garanzia di un welfare interno, che peraltro si sta strozzando da solo a causa dell’egoismo di questa cecità politica? d) Cosa fare con le pensioni, oggi che sono usciti i risultati ufficiali che dimostrano che la Legge Fornero sia sbagliata e non ottenga il risultato sperato? e) Come trasformare la finta ripresa, mascherata dagli alambicchi del job’s act, in una chance reale per un recupero di competitività del Paese? f) Come combattere l’analfabetismo funzionale e lo scollamento sociale, che sono le cause principali dell’aumento della violenza, dei suicidi, delle malattie mentali e del Grillismo? g) Come ottenere il funzionamento della Pubblica Amministrazione ed una sua ottimizzazione reale, trasformandola da serbatoio di voti tramite assunzioni immotivate in strumento burocratico efficiente? h) Cosa fare di Alitalia e dell’Ilva di Taranto? Ma anche di MPS e delle altre banche sull’orlo del fallimento? i) Come comportarci con gli immigrati? E come reagire all’ondata di emigrazione, che in cinque anni ha visto quasi quattro milioni di italiani lasciare il Paese? j) Come garantire la sicurezza? Come trasformare il sistema della giustizia, che è collassato, e garantisce solo che ottenere un trattamento equo e ragionevole sia oramai una lotteria, per giunta gestita da una slot machine? k) Come cambiare la politica italiana sulle infrastrutture, sulla modernizzazione dei cavi telefonici, dei tubi dell’acqua e del gas, degli oleodotti, sul miglioramento delle telecomunicazioni a livello degli altri Paesi? l) Come salvare l’ambiente e sostenere il turismo in modo compatibile? Come sostenere l’agroalimentare italiano all’estero, ma soprattutto come resuscitare la nostra agricoltura morente di modo da poter garantire senza importazioni il rifornimento alimentare della popolazione? m) Come salvare ciò che rimane della ricerca scientifica, incentivandola, rendendola industrialmente rilevante, ed al contempo salvando la qualità della nostra offerta formativa, dalle elementari all’università? n) Come salvare il sistema della gestione della salute del cittadino, specie in una situazione di crescente povertà ed ignoranza? o) Come combattere veramente la criminalità organizzata, invece di coinvolgerla nei processi decisionali, come si fa oggi, essendo l’unica forma efficiente di creazione del plusvalore? p) Quale deve essere la nostra politica estera? Quali i suoi criteri? Perché? Lo so, vi annoio. Nessuno di coloro che si iscrive al PD pare essere interessato ad una sola di queste faccende, e di sicuro non ne sa abbastanza per esprimere un parere o gestire una linea politica. E non è nemmeno la cosa più grave di tutti. Nel 1989, quando la Guerra Fredda è terminata, ed in tutta Europa le cosiddette sinistre vincevano a man bassa, ci si è resi conto del fatto che, in mancanza dell’Unione Sovietica, era venuto a mancare qualcuno che ci dicesse come immaginare la società. Sembra assurdo, ma la morte di Brezhnev, che era la grande occasione (come vide Enrico Berlinguer) di smetterla di fare i bambini ed i servi sciocchi della DC e della violenza bolscevica – e quindi imporre ai democristiani di smetterla di difendere ogni assassinio ordito, ordinato e/o eseguito dagli Americani, è stata la fine di tutto. Abbiamo dimostrato di essere bambini imbecilli. Tutti. Ed ora i nostri figli sono alla guida ed hanno persino perduto la nozione di cosa dovrebbero decidere. Peggio. I figli dei nostri figli dovrebbero a questo punto salire in cabina di regia, ma sono ancora col ciuccio in bocca e piagnucolano se li si minaccia di affidare loro una qualsivoglia responsabilità. Forse deve finire tutto, perché qualcosa possa ricominciare. Forse bisogna lasciare Renzi alla guida di una DC senza pragmatismo e senza valori, un nuovo PSDI, e lasciar vincere il Grillismo e la fine delle libertà civili. Con Di Maio o Di Battista alla guida del Paese, in pochi mesi il progetto di Mario Monti sarebbe completato. L’Italia finirebbe come la Grecia, ma per giunta con un regime totalitario e folle al comando. Forse serve tutto questo per fare in modo che, azzerata l’intelligenza, in Italia si cominci a morire a milioni, come vuole il Grillismo, e sia possibile una reazione dal basso. Ma noi – come diceva Guccini – non ci saremo. Noi non ci saremo. E la responsabilità politica sarà del PD. Di voi tutti, carneadi ridicoli, pupazzi senza nome e consistenza, bocche da sfamare, pariolini arroganti, criceti clonati scappati dal laboratorio. Oggi, grazie al PD, è stata sancita la morte della politica, la fine del sogno della possibilità dell’esistenza di una forza politica di sinistra, laica ed illuminista, che veda l’umanità come un alleato, il sociale come un dovere e la solidarietà come l’unica via d’uscita dal suicidio collettivo. L’ho già detto. Se continua così, voterò l’unica persona che ha ancora un’idea possibile di società in testa. Uno che è pragmaticamente ed apertamente un bandito, ma non è un assassino. Ed è l’ultimo che si oppone al disegno delle grandi banche di cancellare l’Italia e trasformarci nel prossimo boccone per la loro ingordigia. Silvio Berlusconi. Bravo, D’Alema. Ti odiavo quando eravamo ragazzini. odiavo te, Veltroni, Folena, Rutelli, Deaglio, Boato, Capanna, tutti fighetti piccolo-borghesi, democristiani travestiti da funzionari, burocrati della bugia, gente che non ha mai lavorato un solo giorno e che nemmeno sa di cosa parla quando mette in bocca la parola “proletariato”. Bravi tutti. Siete riusciti a portare la massa di coglioni a votare una setta satanica, e ad umiliare gli intellettuali fino a lasciarci vedere Berlusconi come un’opzione. Bravo Paolo, bravo io. Non ho fatto nulla per evitarlo. Ed ora è troppo tardi. Cazzone che non sono altro. E mentre parlo, da qualche parte, nascosto in una cantina, Gavrilo Princip si prepara a cancellare questo mondo finto in cui crediamo di vivere.

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