Il fenomeno della candidatura dell’oligarca americano a Presidente degli Stati Uniti è un’occasione rara per capire alcune trasformazioni avvenute negli ultimi 70 anni, insomma dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Quest’uomo, che è di un’ignoranza, una volgarità, una brutalità e – diciamolo – di un’imbecillità sensazionali, ha speso già quasi due miliardi per poter acquisire spazio sui media ed avere così una chance alle primarie dei Repubblicani. Del partito se ne frega. Il partito, infatti, soffre su moltissime delle cose becere e laide che Trump dice in TV, un po’ come succede alla Lega con Salvini o a Grillo con la Sora Lella, ma non può far nulla. Il sistema americano ha cancellato i contenuti dal partitismo obbligando il Paese ad un bipolarismo di facciata molto simile a quello russo e cinese. Ma in Russia ed in Cina sono gli apparati burocratici, egualmente corrotti e violenti, a promuovere i leader. Negli USA è il contrario. Da noi siamo ancora alla guerra civile tra apparato statale, politica, industria e finanza. Per fortuna non vince ancora nessuno, ma anche da noi si guarda al bipolarismo di facciata come ad un traguardo da raggiungere, tant’è che non ci sono più differenze apprezzabili tra la linea di Matteo Renzi e quella di Silvio Berlusconi. In questi frangenti la gente sospira di sollievo: vuol dire che esisteva una sola soluzione pragmatica (voto PD o FI) oppure i politici sono una casta che va sostituita con una setta assetata di sangue (Lega, M5S). Ma Donald Trump ci mostra la prossima frontiera. Dato che la linea ideale (ancora prima che ideologica) è stata cancellata da tutto, specialmente dai media (che hanno sostituito il tifo sportivo al posto dell’ideologia) per vincere non bisogna avere soluzioni, ma soldi. Tanti, tantissimi soldi. Ed ancora: il capitalismo ha prodotto un’oligarchia, ma questa (sorpresa! sorpresa!) non è costituita da persone superintelligenti e lungimiranti, ma da vaccari bolsi ed assassini, gente che considera le femmine ricettacoli di testosterone, gli stranieri ed i lavoratori animali, i diritti civili una ridicolaggine, e confonde autorità ed autorevolezza (in inglese ed in tedesco, purtroppo, non esiste una differenza semantica, e si vede…). Insomma il liberismo capitalista crea un Medioevo sanguinario e terribile, in cui gli oligarchi non solo calpestano, ma quotidianamente umiliano il “povero” – ed in cui la “middle class” si avvicina sempre più al sistema di valvassori e valvassini del Medioevo. Oggi gli Stati Uniti d’America costituiscono l’avanguardia della barbarie ed uno dei pericoli più gravi per la sopravvivenza del Pianeta. Spaventa il modo in cui ci hanno portato a contribuire a schiacciare l’economia russa e cinese, con il conseguente annientamento per generazioni della speranza di miglioramento dei Paesi in via di sviluppo, che a causa dell’abbattimento dei prezzi delle commodities, dell’embargo contro la Russia e della battaglia finanziaria contro la Cina, sono tutti da almeno due anni in bancarotta, irrimediabilmente, e stanno ovviamente annientando le piccole economie locali e portando la propria gente alla fame. Ma l’Unione Europea dei Merkel, Hollande, Cameron, Renzi e compagnia cantante non sa far altro che chinare la testa ed approvare, superstiziosamente, tutto ciò che i Donald Trump d’oltre oceano vomitano e, con la forza del loro consenso religiosamente estorto al sistema cosiddetto capitalistico occidentale, lo rendono realtà: dal sangue sparso in loro nome dall’IS alle minacce di una guerra in Libia, in Corea, in Congo, in Sudan, in Yemen, in Ucraina, e prima o poi anche, necessariamente, ai confini dell’Europa.

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