– Stamattina terapia a Guantanamo. Si tratta di una sala al primo piano, lontanissima dal centro terapico. Una stanzetta buia e triangolare, nascosta accanto al magazzino delle scope, in cui vengono mandati pazienti speciali – rompipalle come me, insomma. Lì opera un sottufficiale americano travestito da mamma romagnola. L’unica cosa che ha mantenuto delle sue origini è il nome: sergente maggiore Hartman, come è logico che fosse. Altrimenti si presenta come una bella donna bionda e piccolina, all’apparenza gentile ed inoffensiva. I suoi trattamenti iniziano tradizionalmente con una gomitata sul plesso solare, lei in ginocchio sul lettino come un sacerdote azteco, tu indifeso e seminudo a pancia all’aria. Grida: spinaccia Fusi, tossisci, impara a respirare! E continua: cazzottoni sul ventre, colpi di karate sui fianchi, ditate sul dietro delle ginocchia, e sempre lo stesso mantra: voi reclute non sapete respirare! Quando i jihadisti sbarcheranno in Italia, chi vi difenderà? Gli Americani è meglio di no, visto che nelle questioni belliche portano tradizionalmente sfiga… A me, così sollecitato, viene piuttosto da vomitare, ma poi penso che ciò verrebbe interpretato male, quindi trattengo i conati e lotto per 50 minuti per la pura (o impura) sopravvivenza. Quando dici agli altri pazienti: “oggi devo andare a Guantanamo”, tutti ti guardano con gli occhi pieni di paura e ti scansano, perché temono che il solo fatto di essere stati visti parlare in pubblico con te potrebbe costare loro una gita in questa stanza degli orrori. Ma i risultati si vedono: ancora quasi due chili, ed ora si comincia a vedere che a diminuire è la ciccia. Le mie gambe si stanno trasformando, la pressione è scesa ancora: 75 su 120. Visto che Benatia va al Bayern Monaco, credo che questa sia la mia grande occasione! Dopo la pesa, arrivano le pagelle. Niente scherzi: le pagelle. A me no, che sono ripetente e resto ancora due intere settimane, ma gli altri, che stanno lì lì per andare via, ricevono questi fogli inquietanti. C’è tra gli ospiti un’intera famiglia, padre, madre e figlia, ed i due si accaniscono sulla pagella dell’infante che, secondo la pagella, ha un cuore arido e delle sistole cardiache farraginose ed anaffettive. Le diastole invece testimonierebbero una decisa tendenza alla miopia (quindi all’autoerotismo, un altro simbolo di anaffettività) nonché alla scarsa capacità di concentrazione. I due genitori sono disperati. Le loro due pagelle, pare, sarebbero ben oltre la sufficienza… anche i due regazzetti romani de Palmarola con cui ho fatto amicizia hanno ricevuto la pagella. Ho controllato, Palmarola è già provincia di Corchiano, anche se è collegata a Roma dalla contiguità di altri quartieri mitologici (Amitinia, Fescennina, Casalotti, Bocceum, Herbanum, Pantanmonasterum, Lutetia Burinorum, etc), cui vennero dati i nomi dei Paesi toccati dall’Omero di Ulisse – da non confondere con l’Ulisse d’Omero, che è quello dell’Odissea. Quello di cui parlo io è il famoso Omero, fijo de Ulisse, che per evitare di morire di fame e di sete in un ingorgo sulla Via Cassia, un giorno decise di girare a casaccio e guidare nella campagna dell’Etruria Ceretana, laddove solo i pelasgi avevano osato viaggiare e fondare villaggi fiabeschi in un tempo in cui la Via Aurelia non era stata ancora nemmeno sognata. Insomma, sti du ragazzetti de Palmarola ricevono le loro pagelle. In quella di lei, dall’apparenza di povero e tenero fiore della prateria, il responso è impietoso. Colesterolo cattivo, troppo. Colesterolo buono, gnente. Sistole dure, durissime, aggressive, violente. Insomma, una donna di cui si può dire: sei cattiva nel cuore. Il marito aiuta: il suo argomento preferito (quasi l’unico) è sostenere che la sconfitta di Claudio Villa (che era iscritto alla P2 ed aveva cambiato più volte moglie, ed è quindi il predecessore di Berlusconi) al Festival di Sanremo, la maternità di Belen Rodriguez, l’antipatia di Raffaella Carrà, la carriera di Francesco Pionati da burino parlamentare a parlamentare burino, le scie chimiche, il gol di Turone, la crisi del franco della Repubblica Centrafricana del 2002, l’estinzione dei mammut e dei triceratopi ed altri avvenimenti chiave della Storia dell’ultimo millennio sarebbero tutte prove dell’esistenza di un complotto di un numero ristrettissimo di massoni che – coglioni – nonostante abbiano il potere da 700 anni sono ancora costretti a farci soffrire per ottenere non si sa cosa, perché più del potere globale che già hanno, non si sa a cosa possano aspirare. Come la dottrina cristiana, questa credenza è molto consolatoria. La colpa delle mie minchiate e la spiegazione di ciò che non capisco è tutta nella cospirazione. Insomma, questo straordinario ragazzo è andato al di là del Grillismo. Il capo della cospirazione? Renzo Arbore, che lo ha ammesso pubblicamente cantando “La vita è tutta un quiz”. Il medico ha consigliato alla signora di fare dei fioretti per addolcire il cuore. Ho suggerito: un paio di sganassoni al buio al marito al momento di alzarsi, a stomaco vuoto. Noi maschi dobbiamo prima o poi affrontare l’adolescenza, ne va dell’equilibrio dell’asse terrestre. Lei rideva, era contenta. Bah. C’è tanto odio al giorno d’oggi. Con loro ci ha lasciato anche un gigolò perugino, che ufficialmente fa il dentista. Dato che tra i miei amici più cari c’è solo un altro gigolò, e fa il dentista anche lui, mi viene da pensare che quello sia un mestiere a rischio… Passo e chiudo, non senza avervi aggiornato sul quarto piano. Sono salito su. Alla catena c’era un nuovo cartello: “Dottor Fusi, smetta di fare il ragazzino. Questa zona dell’Hotel è proibita. Si presenti domattina alle sette in sala punture, altrimenti…” Tremo. Evidentemente qui ci sono altri misteri, ed una prigione che fa più paura di Guantanamo.

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