– Quando ero ragazzo leggevo romanzi di fantascienza e fumetti. Oggi leggo ogni mattina “Il Messaggero” per vedere l’ultima minchiata interspaziale di Ignazio Marino. Stamattina leggo che ha annunciato (senza averlo discusso con nessuno, ma solo con il solito gusto di apparire sorprendente – che lui, nella sua demente letizia, confonde con “indipendente”) che vuole chiudere i campi Rom, in cui sono accatastate ufficialmente 8mila persone e probabilmente sono oltre 12mila, e dare agli zingari le case popolari in barba alle graduatorie di diritto. Tralascio di spiegare perché questa affermazione, insieme ai cambiamenti di regole del traffico e i matrimoni gay, sono tutti sintomi gravi e convergenti di una grave psicosi che ha bisogno urgente di trattamento psichiatrico medicamentoso: Marino è stato scelto da Goffredo Bettini proprio per questo. Alfio Marchini ha già iniziato la campagna elettorale, riempiendo gli autobus di pubblicità, perché crede che si voterà a marzo – e speriamo che non abbia torto. Perché questa uscita sui Rom (puramente strumentale) è una stupidaggine, e per giunta razzista, e comunque ingiusta, illegittima ed inaccettabile? Perché per evitare le tensioni bisogna integrare, non prevaricare. Di fronte alla legge i cittadini DEVONO essere tutti uguali, basta con lo juventinismo consociativo. Se un Rom vuole una casa popolare si iscriva alla graduatoria e, quando sarà il suo turno, ci entrerà. Ed intanto facciamo in modo che la Polizia e (se necessario) l’Esercito garantiscano che gli aventi diritto possano vivere in pace nelle case popolari senza essere scacciati dalla violenza della criminalità organizzata. E si sgomberino i Campi Rom, tutti, non solo quelli abusivi. Via tutti. Mi si dirà che costoro, in difesa della loro cultura e tradizione, non possono lavorare ma hanno il diritto di vivere di elemosina e furti. Rispondo di no, che questo diritto non può essere garantito, perché garantire loro questa libertà significa sacrificare la libertà degli altri cittadini di vedere rispettata la propria sicurezza ed i propri diritti. Si tratta di una legge imprescindibile ed irrinunciabile: il limite della mia libertà è quando l’espressione di un mio comportamento lede la libertà altrui. Per i casi complessi decida la legge. L’Unione Europea esige che noi si chiuda i campi, perché li considera ghetti (nella migliore delle ipotesi) o campi di concentramento. Applichiamo la legge. Se non lo facciamo, non ci stupiamo poi che la gente se la prenda con ogni straniero, senza essere più in grado di fare differenze. Lo ripeto da mesi, fino alla noia, perché mi pare che pochissimi capiscano: la democrazia ESIGE il rispetto delle leggi. Chi delinque non è né italiano, né straniero, né musulmano, né cristiano o ebreo, né zingaro, né laziale, né romanista, né grasso né magro – è un delinquente, e va fermato in quanto tale. Subito e con certezza. In Germania ci sono tre volte gli stranieri che ci sono da noi. In Parlamento ci sono zingari, turchi, giapponesi, in Belgio un omosessuale italiano è il Presidente del Consiglio più popolare degli ultimi 50 anni. Sapete perché? Perché in Germania ed in Belgio, se delinqui, te la fanno pagare cara e subito. Sono Paesi in cui la corruzione è almeno altrettanto estesa quanto in Italia. Ma se ti beccano, sei finito, subito. Sei alla sbarra in Tribunale in poche settimane e poi sei fuori dalle scatole per sempre. Non necessariamente in prigione, ma fuori dalla vita pubblica. Da noi Schettino, Razzi, Scilipoti e diversi mafiosi vengono presi con le mani nel sacco e poi finiscono in Parlamento. In Germania il Presidente della Repubblica si dimette per una “tangente” di 400 Euro. Ma qui mi allargo troppo. Ignazio Marino, nella sua demente letizia, vuole far vedere che gli impediscono di fare le cose bellissime e socialissime che cambierebbero la città. Bisogna mandare via quest’uomo, non è più nemmeno una bomba ad orologeria, è esploso ed i frammenti infuocati continuano a cadere ed a fare danni.

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