– Le elezioni in Emilia Romagna ed in Calabria dimostrano che la gente non crede più nella politica? Ma davvero? Secondo voi è una notizia? Poffare poffarbacco? Oh ragazzi, non giochiamo a fare i leziosi citrulli, che basta e avanza Ignazio Marino a far la figura del pero da cui cascano i tonti maturi. Il PD vince con un candidato su cui bisogna stendere un pietoso velo? Hmm, invece il candidato del centro-destra? E la vittoria della Lega Nord, fondata sulle grida antieuropeiste, tutti sorpresi? Ma su, non prendiamoci per i fondelli! Invece mi pare un dato interessante che i Grillini, che hanno perso tantissimo del voto di protesta, continuino ad affogare nel soralellismo e nel truculio post-scilipotico. Si può essere un partito fortissimo con il 3% ed un movimento superfluo con il 30%. In passato ci sono stati politici che contavano senza nemmeno avere un partito alle spalle, altro che 3%! I Grillini sono sulla posizione del “Quelo” guzzantiano: la seconda che hai detto. No no, qui il dato esasperante è che né chi ha apparentemente vinto, né chi ha sicuramente perso, ha la benché minima visione politica. Sicché tanto varrebbe risparmiare sulle elezioni e tirare a sorte tra i candidati di tutti i partiti. Questo ci insegna il piccolo turno elettorale; che la lunga morte della Prima Repubblica ha prodotto un cadavere, ma per ora non ne nasce un fiore, siamo ancora alle mosche ed i vermi che ne spolpano i resti. Se oggi esistessero le condizioni per costruire un partito laico, pulito, pieno di gente preparata e con una visione d’assieme dei problemi, questo partito avrebbe il 3%, ma sarebbe molto di più di una spina nel fianco – sarebbe la somma di ciò che furono il Partito Repubblicano ed il Partito Radicale negli anni belli, con una struttura orizzontale allora impensabile ed un ventaglio di competenze intellettuali ed umane allora non ancora disponibili. Sarebbe un miracolo, ed una speranza per salvare tutti, persino coloro che non vogliono esserlo e preferiscono le sette religiose.

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