Avevo creduto che i governi Prodi, Berlusconi, Monti e Letta avessero rappresentato il punto più basso della capacità da parte della politica di risolvere i problemi. Mi sbagliavo. Il governo presieduto da Matteo Renzi batte tutti. Quasi ogni giorno ne combina una: o cancella il versamento dell’IVA ai fornitori della Pubblica Amministrazione, o cancella la Guardia Forestale, o spaccia per riforma dell’Articolo 18 una serie di leggine che non verranno mai convertite in decreti attuativi, o blocca le leggi sulla corruzione, o appoggia la svendita degli assets italiani e contribuisce ad impoverirci tutti, o spaccia per riforma della scuola una misura tesa a garantirgli i voti di decine di migliaia di precari che verrebbero assunti, salvo poi accorgersi che per una misura del genere (folle, ingiusta ed antidemocratica) non esistono le coperture finanziarie, oppure spaccia una controriforma illibertaria della RAI e del sistemo elettivo popolare per grandi riforme democratiche… Matteo Renzi sta accelerando la distruzione di cinque cose fondamentali: a) la libertà e la democrazia – non tanto e non solo perché prende decisioni autocratiche, ma perché mente sui loro contenuti e spinge per riforme che cancellano la possibilità di controllare chi decide; b) la sicurezza e la difesa dei cittadini e del territorio, perché smobilita le forze di controllo del territorio, sostenendo apertamente la criminalità organizzata anche nella lotta contro la magistratura e si rifiuta di dire la verità sul peso dell’entrata degli stranieri in Italia, sostenendo indirettamente la destra di Matteo Salvini, che ovviamente gli è più gradita dei nazigrillini o della destra storica; c) la capacità di riscatto dell’imprenditoria italiana, lasciando che l’Unione Europea decida leggine contro la protezione dei nostri prodotti chiave, vessando gli imprenditori con tasse indirette, rendendo loro impossibile assumere e rimettere in moto la macchina di creazione del plusvalore (o valore aggiunto), vendendo a prezzi stracciati le nostre eccellenze invece di investire sulla ricerca; d) la solidità del sistema bancario e finanziario, annullando di fatto i controlli e garantendo l’impunità nei casi di truffa, di malversazione, di cancellazione dei controlli sui bilanci, ridicolizzando le garanzie delle banche, lasciando irrisolte crisi come quella di MPS, Carige e via dicendo; e) distruggendo definitivamente ciò che resta dell’educazione scolastica, ridicolizzando il dibattito sui contenuti e trasformandolo in un mero dibattito sulla burocratizzazione salariale ed invitando chi volesse rendere i propri figli su scala europea a mandarli a studiare all’estero o in scuole private, meglio se legate alla Chiesa cattolica. I ministri del governo Renzi non perdono occasione per dimostrarsi pupazzi. Altri due anni di Renzi al governo ed invidieremo la Grecia: avremo un nuovo botto della finanza, il collasso dell’industria, del commercio e del turismo, disoccupazione di massa, trionfo della criminalità organizzata nel controllo del territorio. A quel punto solo Putin con i suoi carri armati ed i suoi efferati cosacchi macellai potranno fare qualcosa.

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