Karl Marx e Friederich Engels erano due poeti romantici. Credevano nell’esistenza di un’unità possibile tra gli sfruttati di quello che i rivoluzionari francesi chiamavano il Terzo Stato. Credevano che, con la nascita delle fabbriche, questo Terzo Stato avesse in mano un potere – quello di bloccare tutto. Credevano che ciò che loro chiamavano il Proletariato fosse la culla del bene, del buono, della solidarietà, dell’ambizione, della voglia di riscatto, della generosità. Credevano che bastasse poco perché quest’immane oceano di persone prendesse coscienza, consapevolezza e responsabilità di sé stessi e che potesse sviluppare una forza sufficiente per cambiare la gestione della politica, dell’economia, della vita. Dopodiché molte forze politiche usarono il loro manifesto, con cinismo, per sfruttare la massa d’urto di questo Terzo Stato. Molte forze politiche, con cinismo, hanno capito che questa forza poteva essere scagliata solo per distruggere, non per costruire, e che potesse continuare ad essere dominata con la paura, la violenza ed il disprezzo, sbriciolandone l’unità, regalando molliche a singoli poveracci, e poi offrendo ad alcuni di loro la possibilità di cambiare ceto. Di diventare carcerieri, amministratori locali, manager, ufficiali dell’esercito, burocrati. Il fatto di strumentalizzare la burocrazia come arma di repressione e violenza indiscriminata è la caratteristica di queste tirannie – sia che le vogliate chiamare “di destra” o “di sinistra”. Nessuna di queste aveva nulla a che fare con i sogni dell’Illuminismo francese, con il cinismo di Bismarck o con la poetica di Marx. La burocrazia è simbolo di sangue, assassinio, ingiustizia. Nel corso del 20° secolo, la burocrazia è stata ovunque un’arma letale in mano ai regimi di ogni tipo: Josip Stalin in Unione Sovietica (e magari Vladimir Putin in Russia…), Adolf Hitler in Germania, Augusto Pinochet in Cile, Mobutu Sese Seko nello Zaire (oggi Congo DRC), Anastasio Somoza in Nicaragua, Nursultan Nazarbayev in Kazakistan, la famiglia Dos Santos in Angola, Fulgencio Batista e successivamente Fidel Castro a Cuba, Alfredo Stroessner nel Paraguay, Francisco Franco in Spagna, Benito Mussolini in Italia, Enver Hoxha in Albania, la famiglia Ceausescu in Romania, Moral Al Bashir in Sudan, il Clan Wahabita in Arabia Saudita, Francois Duvalier ad Haiti, Rafael Trujillo a Dominica, Aleksandr Lukaschenko in Bielorussia, Rafael Videla in Argentina, Wojciech Jaruzelski in Polonia, Pol Pot in Cambogia, Antonio Salazar in Portogallo, Islam Karimov in Uzbekistan, Ne Win in Birmania, Saddam Hussein in Iraq, Muhammar Ghaddafi in Libia, Haile Menghistu in Etiopia, Siad Barre in Somalia, Haji Suharto in Indonesia, Ferdinand Edralin Marcos nelle Filippine, Mao Tse-Tung in China, la famiglia di Kim-Il-Sung in Corea del Nord, Reza Pahlavi e poi l’Ayatollah Khomeini in Iran, la famiglia Assad in Siria, Tayyip Erdogan in Turchia, Theodore Obiang in Guinea Equatoriale, Idi Amin Dada in Uganda… potrei continuare e continuare. Una lista che non finisce mai. In Italia, dopo la caduta parziale del fascismo (la burocrazia messa in piedi da Mussolini è rimasta al timone fino alla morte dei singoli), la Chiesa Cattolica ha considerato il Terzo Stato come dei bambini da educare; il PCI come una massa da irreggimentare; più tardi, Silvio Berlusconi, come adolescenti da arrapare con il miraggio di sesso e soldi. Tutto questo è finito, ed esiste una minaccia concreta che ponga fine alla burocrazia ed alla “classe operaia”. Due figure, di cui non esiste più alcun bisogno. Tutto torna ad essere ciò che era prima della Rivoluzione Francese: marmaglia. Sanguinaria, stolida, volgare, ladra, disperata, invidiosa, continuamente in cerca di spiccioli, di sopruso, di sopraffazione, di vendetta, senza avere più nessuna nozione del vivere sociale. Siamo in un’epoca in cui nemmeno Rugantino è più possibile: il bighellone bugiardo e scansafatiche che decide di morire in cambio dell’aura da Vero Uomo. Da assassino. In una parola: siamo al Movimento Cinque Stelle. Marx ed Engels una fine del genere non avrebbero mai potuto immaginarla.

Lascia un commento