L’incontro tra il capo ufficioso del governo italiano, Matteo Salvini, ed il capo ufficiale del governo ungherese, Viktor Orban, è il primo vero grande passo di indirizzo politico del nuovo governo e va analizzato con attenzione – soprattutto correggendo le bugie dette in proposito da Salvini e che oggi riempiono le pagine dei giornali. Per questo motivo rinuncerò ad analizzare le frasi di pura propaganda dette da entrambi, e che riguardano la questione dei migranti. Salvini continua a prendersela con il presidente francese Macron perché ha sbarrato Ventimiglia e non fa entrare nessuno, ma dà ragione ad Orban che, al confine meridionale del suo paese, ha costruito enormi reticolati e palizzate e spara c chiunque si avvicini. Inutile spendere più di una frase: è tutta fuffa da campagna elettorale, e serve per nascondere gli argomenti veri trattati nel meeting. Chi è Orban. Il primo ministro ungherese è un personaggio abbastanza isolato in Europa, e per motivi chiari e trasparenti. Dopo essere stato, in gioventù, un ardente militante comunista, dopo la caduta del Muro, soprattutto per motivi di opportunismo, si è via via spostato sempre più a destra, cavalcando una questione irrisolta del panorama ungherese: Budapest, città cosmopolita, ricca e moderna, avversa a tutto il resto del Paese, contadino, arretrato e conservatore. Dopo la caduta del Muro, infatti, l’economia, al di fuori di Budapest, è crollata, e ci sono voluti 20 anni per ottenere che la tendenza venisse invertita. Ora le cose vanno meglio, più avanti spiegherò come ed a quale prezzo. Negli anni dei suoi due governi, Orban ha preso tutta una serie di misure. Ha ridotto il Parlamento ad una pura funzione consultiva, spogliandolo di tutte gli strumenti decisionali. In questo senso Orban è molto più avanti di altri leader populisti come Renzi e Salvini: governa solo a colpi di decreto, e cerca continuamente di colpire la costituzione democratica, per fortuna con risultati non sempre positivi. Come vorrebbero i Grillini, finge di volere la nazionalizzazione delle principali attività economiche, ma in realtà si batte per la loro centralizzazione – che è cosa ben diversa – come del resto sta facendo anche il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Andrej Babis (1), che insieme a pochi altri oligarchi, e con il sostegno dei denari pubblici, oggi controlla l’intera industria del suo Paese (2). In questo senso i Paesi dell’est della UE sono nostalgici di una parte del sistema bolscevico: cercano di mantenere il controllo politico e sociale tenendo nelle loro mani, a mo’ di ricatto, la gestione del mercato del lavoro. Ma Orban è andato molto oltre, partendo dal suo slogan preferito, “Manifestare contro il governo equivale al tradimento della Patria” (3). Ha proibito i sindacati, ha introdotto delle leggi di purezza razziale (4), ha nazionalizzato i fondi pensione, usando i soldi non per i pensionati, ma per pagare il debito pubblico, ha posto la magistratura ed i media sotto il controllo diretto ed insindacabile del governo, che decide chi possa essere perseguito e cosa la popolazione abbia il diritto di sapere (5). Di conseguenza, i molteplici scandali di corruzione che hanno colpito sia Orban, personalmente (6), che i membri del suo governo, sono finiti in barzelletta, nessuno ha pagato per i delitti commessi, nessuno è mai stato costretto a restituire il maltolto (7). Esattamente come vuole Salvini, che si rifiuta di restituire i soldi rubati dal suo partito e di cui la giustizia ha oramai stabilito in modo incontrovertibile la quantità e le responsabilità. Salvini ed Orban asseriscono entrambi che, chi governa, lo faccia “ex legibus solutus”, come i signor feudali nel Medioevo. Nemmeno Berlusconi si era mai spinto così in avanti. Ma come in Italia, questo risultato è stato raggiunto perché l’opposizione socialista ad Orban ha sempre cercato di usare la magistratura per correggere o impedire decisioni politiche. Purtroppo anche il PD è un partito profondamente monocratico e populista, e non riesce quindi ad imparare alcune leggi fondamentali della democrazia, ed in questo modo arma la mano di chi, la democrazia, sta cercando di abrogarla. Il cosiddetto successo economico dell’Ungheria. Matteo Salvini ha celebrato in lungo e in largo i grandi successi economici del governo Orba, visto che l’Ungheria ha tassi di crescita intorno al 4% l’anno, il tasso di disoccupazione è sceso ad un livello per noi inimmaginabile (3,7%). L’intera economia centralizzata è stata poi privatizzata, senza gare d’appalto, nelle mani di una mezza dozzina di oligarchi, membri dello staff di Orban, ed anche la Banca Nazionale Ungherese viene presieduta da un amico personale di Orban (8). Oggi, se sei contro Orban, perdi il lavoro e non prenderai mai e poi mai un mutuo. In ogni caso, una parte crescente della popolazione è impiegata secondo i criteri del Malthusianesimo. Svolgono lavoretti indicati dal governo, e guadagnano 130 € al mese. Senza questi posti, il tasso di disoccupazione raddoppierebbe (9). Allora mi sembra molto meglio l’idea Grillina del reddito di cittadinanza: in entrambi i casi si parte dal presupposto che quella gente, un lavoro vero, non lo troverà mai più. Per il resto, Orban ha introdotto la flat tax, come vorrebbe Salvini, e questa misura ha veramente ottenuto risultati positivi. Risultati che vengono amplificati dal fatto che l’Ungheria, avendo ancora il fiorino, può svalutare ogni volta che vuole, e non soffre (come noi) i legacci dell’Euro. Ma non ha nemmeno i nostri vantaggi: le materie prime, in Ungheria, hanno prezzi al di là delle borse di qualunque azienda, e qualunque cosa (beni o servizi) che venga da fuori aumenta di costo mensilmente. In questo modo Orban ha ottenuto dapprima di strozzare, e poi di cancellare completamente la piccola e media impresa – che poi è l’obiettivo nemmeno tanto nascosto che hanno coloro che vogliono l’uscita dell’Italia dall’Euro. Quando Salvini celebra i tassi di crescita ungheresi, evita di dire che lo stipendio medio di un lavoratore non qualificato, in Ungheria, è di 296 € mensili, mentre quello qualificato raggiunge i 388,5 € (10). L’intera economia classica dell’Ungheria, basata sulle miniere e sull’agricoltura, è stata cancellata, ed al suo posto sono state invitate le grandi aziende multinazionali, specie quelle dell’automobile (11), che in Ungheria non hanno vincoli sul rispetto ambientale, pagano la flat tax, sottopagano i lavoratori, non hanno sindacati contro, e fanno uscire l’81,4% del Prodotto Interno Lordo fuori dal Paese, nelle casse delle multinazionali, appunto. In sintesi, l’Ungheria ha il Prodotto Interno Lordo del Lazio, pur avendo il doppio dei suoi abitanti. E non è che il Lazio sia la regione trainante della nostra economia. In Europa l’Ungheria si trova al 21° posto, persino dopo la Romania, l’Ucraina ed il Portogallo (12). Un Paese in miseria. Se l’Italia segue l’Ungheria. L’Italia che sogna Salvini è una piccola copia della Russia di Putin (che finanzia ufficialmente la Lega da anni), in cui un manipolo fidato di amministratori ed imprenditori leghisti mette le mani su CDP Cassa Depositi e Prestiti, la trasforma in una sorta di IRI, abroga le leggi democratiche sulla divisione dei poteri (come già ha annunciato di voler fare), cancella la piccola e media impresa, cerca di tornare alla Lira e comunque riduce le pensioni e gli stipendi di almeno la metà, senza ovviamente toccare i costi. Chi protesta è un traditore della patria, e va punito. Per questo motivo, quando sento tutti i partiti del populismo demenziale italiano (PD, M5S e compagnia cantante) che litigano sugli immigrati, mi si gela il sangue. La loro cecità, la loro incompetenza, la loro tronfia burbanza, sta consegnano il Paese in mano ad un deciso nemico della democrazia, un nemico del benessere, un nemico del popolo, un nemico dell’Occidente. Un killer prezzolato. Per questo vi dico. Prima gli italiani. Smettiamo di occuparci di queste minchiate sui barconi, e cerchiamo di evitare che Putin e Salvini riescano là dove nemmeno il PCI aveva mai osato: trasformare l’Italia in un territorio di miseria e sfruttamento, in mano ad un credo economico che nemmeno in Russia ha mai funzionato.

(1) http://formiche.net/2017/10/andrej-babis-repubblica-ceca/
(2) https://www.cdt.ch/mondo/politica/175878/scandalo-finanziario-cade-il-governo-della-repubblica-ceca
(3)https://www.vanityfair.it/news/politica/2018/08/28/viktor-orban-il-giovane-comunista-diventato-grande-nazionalista
(4) https://www.linkiesta.it/it/article/2012/01/06/da-liberal-a-reazionario-la-parabola-di-viktor-orban/2799/
(5) https://it.finance.yahoo.com/notizie/mossa-ungheria-fa-infuriare-ue-e-usa-134713196.html?guccounter=1
(6) http://www.origo.hu/itthon/19990526orban.html
(7) https://index.hu/belfold/torgyanlemon/
(8) https://www.ilpost.it/2018/04/07/ungheria-disoccupazione-orban/
(9) https://www.reuters.com/article/us-hungary-election-economy/as-hungary-roars-ahead-orbanomics-leaves-some-of-the-poorest-behind-idUSKCN1H90ES
(10) http://www.itlgroup.eu/economia2/index.php/economia-finanza/item/1878-ungheria-2018-minimo-garantito-e-stipendio-di-base
(11) http://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=97
(12) https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_europei_per_PIL

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