La Polizia, per poter influenzare le trasmissioni di gossip, ha falsificato un filmato che suggerisce che un muratore sia certamente l’assassino di una ragazzina. Al processo il funzionario di Polizia è stato costretto ad ammettere la falsificazione, e si è giustificato dicendo che in qualche modo la Procura voleva convincere il pubblico di aver acciuffato il vero assassino. Potrei fare del sarcasmo, ma non me la sento. Non me la sento perché questo fatto è talmente grave da necessitare una reazione calma e decisa. Quel funzionario di Polizia ed il suo Procuratore devono essere scacciati, non possono restare al loro posto. Se ciò non accade, questo significa che da noi, come in Turchia, in Cina, in Russia ed in altri paesi “sfortunati” e retti da regimi antidemocratici, la magistratura non esercita la giustizia ma la vendetta, non identifica responsabili ma vittime sacrificali. Se questi funzionari non sono casi limite, allora dovrei credere che in Italia gli esiti dei processi vengono decisi con una speciale lotteria della fantasia telegenica da Bruno Vespa, Barbara D’Urso, Pippo, Minnie, Pluto, Topolino e Peppa Pig. Non a caso lo stesso giorno si discute del ruolo della stampa nel nuovo scandalo Vaticano. Il Papa, capo di uno Stato straniero, sottoscrive l’arresto di un alto funzionario dell’Opus Dei, una sorta di Loggia P2 della chiesa cattolica, che con lo scopo di danneggiare il nuovo corso del Papa Francesco, che sta cercando di risanare lo IOR e le altre strutture finanziare del Vaticano, ha dato alla stampa documenti interni e riservati del Vaticano stesso. Fin qui nulla di eccezionale. Il prelato della loggia affaristica Opus Dei non viene torturato e non è stato condannato senza processo. Ma sotto processo viene ora messo il diritto/dovere della stampa di usare quei documenti. Gli spazi di democrazia, che nell’ultimo ventennio erano stati strozzati dai governi bicolore D’Alema-Prodi-Berlusconi, vengono direttamente annullati da Matteo Renzi. Zitti e mosca. Anzi, scusate. Zitti e Ankara.
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