Stasera non ho voglia di scrivere cose buffe. La mia situazione medica è estremamente grave. A prescindere dal peso che ho riguadagnato rispetto a questa estate, tutta una serie di funzioni del mio corpo sono andate in corto circuito. Come dice un medico, l’unica cosa che non si capisce è come sia possibile che io sia vivo. Forse esagerano per mettermi paura – e ci sono riusciti, ma mi hanno spiegato la natura di alcuni sintomi che si erano presentati durante gli ultimi mesi, e specialmente durante il tour. Un eczema molto esteso, il fatto di essere sempre spossato, ed altre piacevolezze che vi risparmio. Grave insufficienza renale, affaticamento gravissimo del cuore e di tutta una serie di altri giocattoli che – teoricamente – non dovrebbero già più funzionare, ma soprattutto una grave insufficienza respiratoria, che impedisce una corretta ossigenazione del sangue e del cervello. Non c’è nulla che io possa dire. Mi sono suicidato per anni, ed ora sembra che finalmente la mia tenacia l’abbia vinta su un corpo di una tempra fuori dal comune. Ciò che mi hanno predetto per il 2015 nemmeno lo elenco per non peggiorare la situazione. Già, perché per la prima volta i medici mi parlano non di come stia io, ma di cosa io stia facendo alle persone che mi vogliono bene. Mi fanno presenti le mie responsabilità nei confronti di tutti, e specialmente di tantissimi di voi. In questo momento, più che tristezza o paura, provo vergogna, una grandissima vergogna. Sono troppo grande per chiedere scusa come un bambino, ma sono abbastanza piccolo per vedere che pupazzo io sia stato. Potrei ora promettere questo e quello, ma come tutti i tossicodipendenti non ho nessun controllo sulla mia capacità di gestione di me stesso – ma debbo averla. Devo. Mi vedo allo specchio, il volto grigio, gli occhi di sempre sepolti in una canea di stupidi lipidi in effervescenza. Sono ovviamente nervosissimo. Stasera devo lavorare, devo comunque funzionare. Vi prego, non commiserate lo scemo che sono. Non ci sono scuse, non ci sono alibi, non ci sono spiegazioni o – come dice una persona a me molto cara – insulse pippe mentali. Il bambino che è in me, l’avatar de li meijo e de li peijo, la dinamica, il karma, tutte straordinarie e strepitose minchiate. Mi sto ammazzando per pigrizia e per paura, e sto facendo soffrire le persone che dico di amare. Che campione che sono. Scusatemi, scusatemi tutti.

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