Stefano Berruti, con la sua usuale passione, sostiene che gli imprenditori (ovvero i Buoni) un giorno se ne andranno perché i Lavoratori (ovvero i Coglioni) li hanno stremati ed i Dipendenti Pubblici (ovvero i Cattivi) li hanno dissanguati. Sostiene anche che questo modo di vivere sia proprio uno Stato socialista, nel quale quindi la proprietà privata non esista, le imprese debbano agire sulla base di piani quinquennali, la libertà di parola è negata etc. Per quello sostengo che Stefano sia appassionato, perché nella sua rabbia (comprensibilissima) usa delle parole non con il loro vero significato, ma in una sorte di onirica licenza poetica. Credo invece che mio padre, da cui spesso dissento, abbia ragione da vendere: siamo tutti esseri umani e facciamo ciò che ci permettono di fare, nel bene e nel male, non nell’ideologia di qua o di là. Ma la differenza tra chi fa il Nazigrillino, il Salviniano, il Renziano, il Berlusconiano e chi invece si occupa di politica, caro Stefano, è che per farla bisogna avere un’idea d’insieme di una società e di un’economia, in cui lo Stato non debba combattere una battaglia dell’un ceto contro l’altro, ma si debba cercare di far sopravvivere la gente, l’ecosistema, la socialità e se ci si riesce anche a migliorare le condizioni di vita di tutti. Il sogno medievale che hai, nel quale i Buoni torturano selvaggiamente i Cattivi ed i Coglioni e godono in Resorts privati della loro baldanza, si avvicina sempre più, apparentemente. In verità abbiamo tutti bisogno di tutti, non si può salvare il 5% della popolazione annientandone il resto, perché è il resto a comprare i prodotti di quel 5%. I Buoni se ne vanno? E dove? Su venere o Saturno? Non avranno per caso bisogno di manovalanza pidocchiosa che per pochi soldi ed una bombola di ossigeno consegni loro un Pianeta nuovo trasformato in giardino a misura d’uomo? Hai fatto l’imprenditore in Africa – conosci quindi pregi e difetti della gente di laggiù, ma anche la loro miseria e la storia di secoli di sopraffazione di cui sono stati soggetto. Ma temo che, anche in questo caso, tu creda che se la sono meritata. Tu invece, che per caso sei nato altrove, in una famiglia benestante che ti ha permesso un certo curriculum e ti ha dato le basi anche economiche per iniziare, come puoi essere talmente insensibile di fronte a chi non ha avuto la tua stessa fortuna? Con questo non dico che bisogna dare loro il diritto di annientare te o la nostra civiltà, ma solo che il Pianeta ha bisogno di loro – oppure napalm, li ammazziamo tutti, sei miliardi di poveri che ci stremano, in un colpo solo, e dopo si respira meglio – è questo che vuoi?

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