Nell’acceso dibattito seguito al mio post sulla Grecia mi sono accorto di un ennesimo punto sul quale pare che manchi chiarezza. Cerco di essere il più breve possibile. I governi greci sono responsabili della crisi economica del loro Paese, vi prego di credere che ciò sia vero. Dire semplicisticamente che abbiano speso più di quanto potevano (vedi le disastrose Olimpiadi) non basta. Il fatto che siano state assunte troppe persone nel pubblico in modo da sostenere l’elettorato di questo o quel partito è sacrosanto – ma non è vero dire che questo carrozzone ha contribuito in modo imponente al collasso dell’economia nazionale, perché questa misura ha sostenuto i consumi. Lo sbaglio è stato rendersi dipendenti dai prodotti esteri, sicché i soldi distribuiti per il consumo hanno lasciato il Paese. Non tassare gli Armatori è una follia ed è antidemocratico. Entrare nell’Euro in quelle condizioni è stato un azzardo pazzesco, fatto sperando che il turismo avrebbe ripagato con gli interessi, senza accorgersi del fatto che anche in quel settore le infrastrutture non sono più nella disponibilità di aziende che paghino le tasse in Grecia. Ebbene? Credete che la gente qualunque lo sapesse, che si accorgesse di cosa stava succedendo? Ha avuto dei soldi in mano e li ha spesi – ed ha votato per chi glieli aveva dati. Fin qui le colpe della Grecia. Ma la Grecia è parte dell’Unione Europea, no? Quindi ogni greco è un mio concittadino, giusto? Per questo inviamo la troika, così come la Germania Ovest mise in piedi la Treuhandanstalt nel 1989 e le grandi banche tentarono di fare anche nei confronti della Russia negli anni di Boris Eltsin. Che cosa è la troika? E’ un’istituzione illegittima (non esiste nessuna legislazione sulla sua esistenza) composta da un rappresentante della Commissione Europea, un rappresentante della Banca Centrale Europea (BCE) ed uno del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Cosa ci faccia quest’ultima figura purtroppo si capisce, ma è contro ogni logica. Se la troika fosse un supporto dell’Unione Europea a Stati membri in difficoltà, allora il FMI non dovrebbe farne parte. Cosa dovrebbe fare la troika? Salvare il Paese in difficoltà. Ovvero capire quanti soldi servano per far ripartire l’economia nazionale, proporre dei tagli dove necessari ed usare prestiti e tagli per investire, in nome e per conto del Paese in difficoltà, in nuova imprenditoria. In Grecia avrebbero dovuto fare le seguenti semplici cose: rinnovare le infrastrutture fatiscenti, investire nell’energia verde, nel turismo, nella piccola impresa ad alta tecnologia, nell’agroalimentare. Cosa ha fatto invece? Ha usato tutto ciò che la Grecia aveva di utilizzabile e l’ha venduto, cancellando la possibilità di far ripartire il Paese, riducendo il gettito fiscale ed aumentando vertiginosamente la disoccupazione. Avendo venduto servizi basilari come energia elettrica, acqua potabile e riscaldamento, ha cancellato per generazioni la possibilità di salvezza della Grecia. Prima, grazie ad un’oculata politica dei prezzi, quei servizi erano scadenti ma anche estremamente a buon mercato. I nuovi proprietari non hanno investito un solo centesimo nel miglioramento dei servizi, ma ne hanno decuplicato il costo – con il benestare della troika. Ora cerca di vendere aeroporti, porti, autostrade, fabbriche, tutto. E finanzia la liquidità della popolazione con prestiti garantiti a tassi altissimi da banche straniere, che quindi speculano sul crescente indebitamento pubblico. La Grecia, insomma, si stava suicidando, è arrivata la troika ed ha ammazzato tutti coloro che agonizzavano o si stavano attrezzando per sopravvivere – perché la troika non considera i Greci come concittadini, ma come la vittima predestinata di un’operazione tesa a sostenere il tenore di vita degli Stati Uniti, della Germania e dei Paesi a loro fedeli. La Russia, per evitare di finire come la Grecia, dovette fare una rivoluzione ed accettare un tiranno, Vladimir Putin, che bloccasse la strada agli oligarchi ed alle nostre cavallette. Ma la Russia è grande e forte. La Grecia è piccola e debole. La troika è il plotone di esecuzione che noi tutti abbiamo inviato, con un sorriso sulle labbra, facendo credere loro che li avremmo aiutati. L’Unione Europea muore qui. Oppure Angela Merkel si sveglia ed inverte la tendenza. Perché se non lo fa, dopo la DDR e la Grecia, altri candidati ce ne sono, ma sono bocconi troppo grossi, e prima o poi il castello di sabbia del capitalismo apparente tedesco crollerà nella pioggia della disperazione che, quella sì, prima o poi unirà tutti noi Europei a prescindere dalle nostre stupide ed egoistiche superstizioni. E difatti, non appena visti i risultati, i tedeschi, che sono realisti, si sono rimessi a negoziare.

Lascia un commento