– Bisogna parlare di Roma, subito. Purtroppo, dato che sono in tour con la band, non ho tempo di scrivere approfonditamente. Meglio per chi legge e che spesso mi rimbrotta per il fatto che io sia così prolisso. Vi risparmio il mio commento sui risultati delle indagini, sulla santificazione del Sindaco Ignazio Marino per essere al di sotto di ogni sospetto (manco la mafia se lo accolla a quello) e sulla baggianata della scorta (che già che l’aveva). Qui siamo in una situazione difficilmente sostenibile. A causa del terremoto giudiziario, l’intero iter della legge di bilancio è in gravissimo pericolo e tutte le gare d’appalto sono (giustamente) bloccate per una revisione. Siamo con l’acqua alla gola. Se non si trova una soluzione, a Natale si fermerà l’ATAC, le cooperative di assistenza agli anziani, ai portatori di handicap, ai giardini, alle mense scolastiche. Si blocca tutta la città. Temo quindi che di colpo tutta l’inchiesta penale verrà chiusa in fretta e furia senza che paghi nessuno a parte qualche figura più pataccona e citrulla che non sarà riuscita per tempo a tirare fuori le dita dalla tagliola. Temo anche che la collusione tra crimine organizzato e politica romana continuerà. E mi angoscia il fatto che i miei post sul sostegno indiretto del Sindaco ai disegni della mafia, come anche quelli sulla verità sull’immigrazione, così violentemente contestati da molti dei miei lettori, si siano dimostrati non solo veri al 100%, ma addirittura più gravi di quanto pensassi. Non è solo la magistratura a non saper fare il proprio lavoro, siamo per primi noi cittadini a mettere volentieri la testa sotto la sabbia, dato che tra struzzi ci si incontra e ci si rassicura nella Terra di Sotto, mentre in quella di Mezzo i banditi continuano a gestire le nostre vite.

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