Leggendo le biografie di Fabrizio De André, di Giorgio Gaber e di Peter Gabriel, che sono tre artisti che adoro, scopro una cosa in comune tra loro: l’immane pignoleria, il voler rasentare la perfezione sul palco, le settimane, mesi di prove, prima di essere soddisfatti, la capacità di focalizzarsi completamente su ciò che facevano (che fanno). Sono colmo di ammirazione, perché io raramente riesco a mantenere una tale concentrazione: mi distraggo, la ripetizione mi annoia, sono troppo spesso troppo presto soddisfatto. Infatti loro sono degli artisti immortali, ed io solo un bofonchione su Facebook. Meno male che l’umanità è fatta anche di gente veramente seria e che crea bellezza, riferimento per tutti, anche i pecioni come me.

Lascia un commento