I Radicali Italiani hanno raggiunto e superato il traguardo di 29mila firme, che era necessario per ottenere un referendum sull’ATAC, l’azienda dei trasporti municipalizzata di Roma. Per questo successo dobbiamo ringraziare le tantissime persone, a partire da Riccardo Magi ed Alessandro Capriccioli, che per settimane, giorno dopo giorno, sotto un sole tremendo, hanno raccolto per strada la rabbia dei cittadini romani, trasformandola in proposta politica: indire una nuova gara d’appalto per i trasporti romani, far fallire l’ATAC (che del resto è già fallita da sé), fare in modo che un’azienda seria permetta alla popolazione di scegliere tra l’auto ed una qualunque alternativa – cosa che attualmente non è. Il Movimento 5 Stelle, che in campagna elettorale aveva promesso referendum (e quindi “uno vale uno”) per ogni questione spinosa, e che negli anni della Giunta Marino si batteva a fianco dei Radicali, ora ha voltato la faccia. In uno “splendido” comunicato stampa (https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-08-11/atac-l-assessore-dice-no-privati-l-azienda-resta-pubblica-172948.shtml?uuid=AE8Fo0BC) l’Assessore Linda Meleo dichiara che la proposta radicale va “contro gli interessi dei dipendenti ATAC”, che nei fatti è l’unica cosa che interessa ai Grillini, che prendono i loro voti. In teoria si tratta solo dell’ultimo, ennesimo voltafaccia dei Grillini, che (per esempio) in Sicilia adesso stanno apertamente dalla parte della mafia e sono guidati da un politico, Claudia La Rocca, che è inquisita per le firme false con cui il M5S ha presentato le liste nella Regione, e che oggi si dichiara a favore dell’abusivismo edilizio (http://www.lastampa.it/…/mannino-il-voltafacci…/pagina.html=). Ovunque, dove il Grillismo ha ottenuto un successo elettorale ed è stato costretto a confrontarsi con i doveri dell’amministrazione, la strategia è stata la stessa: a) dare la colpa ai partiti “di prima” per qualunque disfunzione (e questo mi sembra giusto); b) non fare nulla, se non con il sostegno di coloro che hanno interessi personali e particolari nella faccenda; c) nel dubbio scegliere sempre per la criminalità organizzata, le frange di estremismo violento di ispirazione fascista, le lobbies che abbiano a disposizione il controllo di un maggior numero di voti. Linda Meleo, con il suo comunicato, ammette che il M5S considera i Romani un incidente nel loro percorso di normalizzazione di stile sudamericano della Pubblica Amministrazione, lasciando poi ai Clan mafiosi come i Tredicine ed i Casamonica la gestione militare della piazza (chiedete a coloro che, nel 1° Municipio, cercando di rappresentare gli interessi degli abitanti contro il Piano di Lottizzazione criminale previsto dai Grillini). In questo modo, la Signora Meleo stabilisce una svolta di chiarezza e trasparenza nella gestione Grillina. Fino ad oggi ero convinto che il M5S avrebbe cercato di arrivare, senza far nulla, fino alla scadenza del bilancio, per poi fingere di non farcela a dare a Roma l’unica salvezza possibile – ovvero l’amministrazione commissariale. Dopo quest’ultima dichiarazione comincio a temere che, per rovesciare un regime che si regge sulla pressione antidemocratica sui propri adepti, sulla gestione criminale e corrotta dei denari a disposizione, ci vorrà una sollevazione violenta. Questa è una Giunta non di inetti, come credevo, ma di gangster, che considera i Romani un fastidio e si rifiuta di affrontare i loro problemi (ricordate come, pochi mesi fa, avevano promesso che entro giugno il problema dell’immondizia nelle strade sarebbe stato risolto? Naturalmente non è stato fatto nulla se non maculatura estemporanea, e la colpa è stata data alla Casta, sicché con le piogge che arriveranno la città si allagherà in pochi minuti, dato che le foglie e l’immondizia ricoprono quasi ovunque il manto stradale). Il referendum radicale è l’unica fievole luce in una tenebra spaventosa che, da un anno, ha coperto la Capitale. Dove non è riuscito Attila, pare riuscirà una ragazzina incapace della Borgata Ottavia, circondata da una canaglia che nemmeno i socialdemocratici di Querci e Dell’Unto avrebbe mai osato mettere insieme.

Lascia un commento