Quando un Grillino urla: “Prima votavo X, ma ora ne ho abbastanza di 50 anni di partiti corrotti che finanziavano il voto di scambio aumentando il debito pubblico”, ovviamente ce l’ha con sé stesso. Perché è lui, “di pirsona pirsonalmente” (direbbe Catarella), ad aver votato, coscientemente e volontariamente, per avere più debito pubblico e più corruttela. Quindi, per antonomasia, un Grillino è uno che odia sé stesso, oppure è una persona in malafede. Probabilmente, vista la fame di potere da cavallette che hanno messo in mostra ovunque gli eletti del M5S, la seconda possibilità è quella preponderante. Quello che mi disturba di più è che il Grillino, con il suo trapasso dai vecchi ai nuovi partiti, ha portato con sé un difetto gravissimo, che ne inficia profondamente la credibilità: o non sa, o finge di non saperlo, o semplicemente se ne frega, di quali politiche e quali poteri forti siano dietro Beppe Grillo, Giggino Di Maio e la Casaleggio & Associati. Leggete un bellissimo articolo di uno dei migliori giornalisti italiani, Luciano Capone: https://www.ilfoglio.it/gli-speciali-del-foglio/2018/04/09/news/chi-e-davide-casaleggio-uomo-piu-potente-italia-188233/. Dopodiché cercate di ragionare con lucidità. Il reddito di cittadinanza non si farà, oppure si farà, ma verrà finanziato con i licenziamenti nel settore pubblico. Tertium non datur. Sulla politica internazionale, Di Maio è schiacciato sulle posizioni di Donald Trump. Persino sui vitalizi la politica Grillina è contraddittoria, perché colpisce i pagamenti fissi, ma non quelli che i parlamentari ricevono una tantum. Aumenteranno a dismisura il debito pubblico distribuendo tangenti, come fanno a Roma, dove i costi per le consulenze sono centuplicati, da quando ci sono loro. E non risolvono nemmeno un problema, anzi, peggiora tutto. Quando il suicidismo Grillista avrà raggiunto il suo limite, cosa faranno coloro che votano M5S psicoticamente? Non lo so, ma temo che il passo successivo sia Casa Pound.

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