Ho ascoltato con attenzione il discorso del Presidente Hollande e ne sono rimasto estremamente amareggiato. Il Presidente ha chiesto più concentrazione di poteri nelle sue mani, e poi ha aggiunto che la guerra sarà lunga ma la Francia non andrà a combatterla in Medio Oriente, nei luoghi in cui Da’esh (ho imparato che questo è il nome corretto di quella che chiamavo erroneamente ISIS) controlla il territorio e sparge il terrore. Hollande aumenterà considerevolmente il numero di poliziotti, accrescerà le possibilità di intervento delle squadre speciali, ridurrà gli spazi di libertà d’espressione. Le reazioni della stampa di stamattina, sia in Francia che in Italia, dimostrano che ha saputo toccare i tasti giusti. La gente è con lui, apparentemente. Nel corso del dibattito su Facebook, ci si è accorti che una grande parte delle persone che reagisce chiede la cacciata degli stranieri dal nostro Paese e considera la sfida di Da’esh una guerra di religione – ed invoca la violenza qui, ora, subito. Quando Gino Strada di Emergency dice che le mine usate da Da’esh non sono autoprodotte, ma vendute da noi Occidentali, alcune persone, anche tra i miei contatti, reagiscono con veementi insulti. Do a tutti voi alcune cose cui pensare. Guido Olimpio, giornalista estremamente esperto e certamente non di sinistra, scrive che il Califfato, “con la strage di Parigi, oltre alle vittime ha determinato: a) un regalo ad Assad; b) un danno ai ribelli siriani; c) posizioni più dure verso l’accoglienza dei profughi; d) spingere l’Europa su posizioni più vicine alla Russia. La mossa del Califfo si specchia perfettamente in quella del regime: vogliono restare gli unici due attori della scena. Nemici ma complementari. L’uno ha bisogno dell’altro”. Ed infatti, dopo che Vladimir Putin, al G20, denuncia che alcuni Paesi presenti a quel consesso finanzi Da’esh, e tutti i leader Occidentali dicono che siamo in guerra ma promettono che mai e poi mai andremo a combattere laggiù e ci limiteremo a bombardare, il consorzio europeo (36% Finmeccanica) che costruisce l’aereo da guerra Eurofighter Typhoon annuncia di aver venduto 28 caccia al Kuwait (oltre 3 miliardi in tasca all’industria militare italiana) – ovvero allo Stato che, insieme all’Arabia Saudita, versa più soldi a sostegno di Da’esh. Alcuni pensano che non andremo a combattere laggiù perché le prenderemmo sode, e il sostegno politico della pubblica opinione, che oggi, sull’onda dell’emozione, è enorme, si scioglierebbe come neve al sole. Matteo Renzi immediatamente ci fa sapere che l’Italia non ha voglia di Vietnam. Ma io temo altro. Peggio. Se passa la linea Hollande (e passerà) la Polizia avrà il diritto di tacciare di terrorismo chiunque. Dei componenti della truppa che ha scatenato l’inferno a Parigi, uno solo pare venisse dal Medio Oriente, tutti gli altri sarebbero francesi e belgi. La Polizia potrà trattare come vuole, in assenza di avvocati, chiunque venga sospettato di terrorismo. A me non sono mai stati simpatici i ragazzi dei NO TAV, ma ora li avverto: siete sulla lista nera. Avrete la mia solidarietà, ma al prezzo di una violenza cieca che farà impallidire il ricordo del massacro della Scuola Diaz di Genova. Dite che esagero? Boh. Un gruppo di soldati professionisti macella 130 persone a Parigi in strada e nei locali. Costoro sono parte di un Esercito che, in Medio Oriente, sta stravolgendo i confini, ed è alleato ai talebani (che comandano in Aghanistan) ed Al-Qaida (che comanda in varie parti del Sudan e del Medio Oriente). Tutti nemici che noi Occidentali sosteniamo di combattere da 15 anni. Quindici anni, non due settimane. Con risultati penosi, avendo preso quotidianamente schiaffi a due a due che si ostinano a non divenire dispari. Vendiamo le nostre armi a costoro in cambio del petrolio che loro controllano e dei soldi che hanno rubato agli abitanti inermi delle regioni che hanno conquistato. Gli unici alleati veri che abbiamo laggiù, il popolo curdo, viene massacrato dai nostri alleati turchi, senza che noi si faccia nulla, Anti, facciamo a gara ad andare ad abbracciare il dittatore turco Tayyip Erdogan, che si è permesso di chiedere a gran voce il permesso di annientare fisicamente i curdi alla riunione del G20 come prezzo per la sua partecipazione alla guerra a Da’esh. Ed anche lì, l’unico che gli abbia dato contro è stato Putin. Intanto anche da noi i politici dichiarano che sconfiggeranno il terrorismo islamico come sconfissero quello delle Brigate Rosse. Per chi non si ricorda, le BR vennero sconfitte con i pentiti, il sostegno attivo dello Stato dei gruppi terroristi di estrema destra, ma soprattutto con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, che mise contro le BR tutti, persino coloro che nella sinistra (quindi non tanto nel PCI) li aveva in forte simpatia. Un’azione terroristica stupida, suicida, compiuta dalle BR con una fortissima infiltrazione dei servizi segreti e l’appoggio della P2, come hanno dimostrato decenni di processi. Sto diventando vecchio e non vivrò nell’Unione Europea tratteggiata da Hollande. Ma voi che avete giustamente protestato contro il TTIP, invocato leggi sulla privacy e vi siete giustamente arrabbiati per la svolta il libertaria presa dagli Stati occidentali, tremate. Gli Stati Nazionali sono finiti, non hanno più il consenso attivo dei cittadini, non svolgono più le funzioni cui erano stati preposti. Niente di meglio di una Guerra Santa per lasciar sopravvivere la formula dopo la fine del suo contenuto. Ma costerà tanto, tantissimo sangue. Porterà soldi e potere a gente orribile. Ci renderà schiavi, dopo 200 anni di speranze disilluse.

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